“Le domande di Quota 100, presentate sino ad oggi, sono circa 145mila, di queste – spiega Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale – non tutte saranno accolte e altre avranno decorrenza nel prossimo anno. Cifre che rendono ancora più attendibile la nostra previsione: Quota 100 è una misura che coinvolgerà un terzo della platea prevista nel triennio, ossia 325 mila persone anziché 970 mila, determinando un avanzo importante di risorse”. “Nel prossimo triennio – sottolinea Cigna – non verranno utilizzati 7 mld e 200 mln, dei 21mld stanziati in legge di Bilancio, nel dettaglio: 1,6 mld nel 2019, 2,9 mld nel 2020, 2,6 mld nel 2021”.
“Le nostre previsioni erano state considerate da Governo e Inps inattendibili e ora, forse perché incalzati dall’Unione Europea, sembra che tutti ci diano ragione” afferma Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil. “Le risorse impegnate per Quota 100 – aggiunge – saranno utilizzate solo in parte. Vi sono quindi le condizioni per intervenire con altre misure che permettano di superare la legge Fornero, garantendo una flessibilità in uscita per tutti dopo i 62 anni e prevedendo interventi a favore delle donne, dei lavoratori discontinui e precoci, dei lavoratori gravosi o usuranti e l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia per i giovani, tutte proposte – conclude Ghiselli – contenute nella Piattaforma che il sindacato unitariamente ha presentato al Governo”.