Per chi si è appassionato alla storia del “pasticciaccio di Villa Lubin”, rivelata nei giorni scorsi sul Diario del Lavoro da Antonio Naddeo, presidente Aran, e poi rimbalzata su diversi quotidiani nazionali, ecco come è andata a finire: l’Aran ha pubblicato oggi l’avviso dell’indagine di mercato per trovare un immobile in locazione. L’immobile dovrà avere una superficie ridotta di circa il 50% di quella attuale (ovvero dovrà essere tra i 1000 e i 1500 metri quadri), con un risparmio rispetto all’attuale sede, che è di circa tremila metri quadri.
La riduzione degli spazi, o meglio il dimezzamento, è possibile grazie a una nuova organizzazione dell’Agenzia e all’utilizzo del lavoro agile. Ragione per cui l’Aran e lo stesso Cnel avevano appunto immaginato nei mesi scorsi di poter unire le loro forze (in totale, hanno circa 100 dipendenti) in un’unica sede, quella di Villa Lubin, con notevole risparmio per le casse pubbliche. Progetto, come è noto, svanito a causa della ferrea opposizione del vicepresidente Cnel di nomina Confindustria, Floriano Botta.
“Come non fare spending rewiew e vivere felici e contenti – commenta tra l’ironico e l’amaro Antonio Naddeo – Certo se fosse andata in porto l’operazione con il Cnel il risparmio sarebbe stato molto più alto, anche per lo stesso Cnel, ma questo al Vice presidente Botta poco interessa”.
Np