Un nuovo governo “ora, subito, e non domani”, “di grande profilo, sganciato dagli interessi elettorali delle forze politiche”. A dirlo è la Confederazione unitaria quadri che sottolinea la necessità di un governo in grado di “pilotare l’Italia fuori dalla tempesta, capace di parlare con la chiarezza e con la credibilità indispensabile per una mobilitazione del Paese dalla quale nessuno può essere escluso”. L’unico modo per evitare un tracollo tragico, secondo la confederazione, è recuperando credibilità e fiducia a livello nazionale e internazionale.
Il giudizio dei quadri sulla manovra finanziaria è molto critico. Sul piano generale, secondo la confederazione, l’impostazione è condizionata dalla errate valutazioni del governo, che ha colpevolmente sottovalutato l’impatto che il perdurare della mancata crescita del Paese produceva non solo sul piano economico e sociale, ma anche su quello della tenuta del bilancio pubblico.
La manovra, a giudizio dei quadri, non affronta i veri problemi strutturali e “i contenuti appaiono deludenti, perché non solo essa è priva di ogni intervento finalizzato a sostenere il sistema produttivo e a rilanciare lo sviluppo ma vi sono aspetti, come quelli dell’aumento dell’Iva, che, al contrario, sollecitano ulteriormente le tendenze recessive dell’economia. Inoltre è “tutta squilibrata sul piano delle entrate, rispetto alla riduzione delle spese, in quanto anche i tagli previsti, come quelli sugli enti locali, sono destinati a trasformarsi rapidamente in nuove imposte e in nuovi costi per i cittadini.
Per quanto riguarda la riduzione della spesa pubblica, continua la confederazione, gli interventi strutturali previsti risultano altamente deludenti per la loro scarsa dimensione e per la loro aleatorietà, mentre quelli per il sostegno del sistema produttivo sono del tutto assenti come è assente una seria politica di liberalizzazioni e di dismissioni.
Sul piano sociale, infine, la manovra “è iniqua” per i quadri perché il governo continua ad ostinarsi a non chiedere una partecipazione allo sforzo, di cui il Paese ha bisogno, anche ai possessori delle grandi ricchezze mobiliari e immobiliari, per la gran parte sovrapponibili alla vastissima area di evasione e di elusione fiscale.
Francesca Romana Nesci