Una bella sorpresa di Natale. Il Protocollo firmato ieri tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Cgil Cisl Uil per “la partecipazione e il confronto nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano nazionale per gli investimenti complementari” è un passaggio indispensabile per evitare che le risorse europee del NGEU e quelle nazionali vengano impiegate in maniera disordinata e non coerente a livello territoriale. Da un lato gli obiettivi su cui il Governo è tenuto a rispondere all’Unione Europea, dall’altro le centinaia di progetti che attendevano da tempo risorse finanziarie per essere avviati, indipendentemente da finalità e indirizzi. Purtroppo la disarticolazione amministrativa del nostro Paese ci ha abituato a convivere con scelte nazionali impegnative e comportamenti territoriali incoerenti (magari camuffati dietro istanze di maggiore autonomia).
Una nuova partecipazione regolata è una occasione straordinaria da mettere in campo perché le forze sociali, a partire dal sindacato, contribuiscano a garantire un uso corretto delle risorse, un ricostituirsi coerente di una filiera amministrativa (Governo, Regioni, Città Metropolitane, Enti d’Area Vasta, Comuni, Unioni, Aree Interne, ecc.) e di un percorso unitario di gestione del PNRR: tra indirizzi europei e nazionali, declinazione regionale delle priorità, progetti territoriali finalizzati, loro avvio, verifica delle condizioni realizzative e degli effetti. Su questo, il Protocollo indica delle priorità assolutamente condivisibili, a partire – tra le altre – da legalità, occupazione giovanile e femminile, Sud, inclusione sociale. Il Protocollo firmato ieri indica un percorso partecipativo da cui, davvero, si può ripartire per garantire che l’enorme spesa pubblica prevista produca maggiore occupazione e un lavoro di qualità a chi non ce l’ha.
Un solo dubbio da ex amministratore. (Consapevole, per primo, che gli amministratori sono, quando vogliono, molto pignoli e gli ex amministratori peggio). Siamo sicuri che basti un Protocollo nazionale firmato dal Presidente del Consiglio e dai segretari generali di Cgil Cisl Uil per garantire la creazione di centinaia di tavoli territoriali? Ho molti dubbi su questo. Quello nazionale è acquisito. Gli altri sono da costruire. Per dirla in “sindacalese”, è necessario attivare una contrattazione territoriale diffusa e innovativa che oltre a tamponare le emergenze imposti finalmente delle politiche di sviluppo sostenibile dei territori: ambientalmente, socialmente, economicamente sostenibile. Non sarà ovunque così ma in molti territori quei tavoli di confronto vanno conquistati oltre che richiesti.
P.s. Permettetemi, a proposito di rapporti tra Governo e Autonomie Locali, di ricordare un bell’episodio di autonomia positiva di molti anni fa. Quando nel 2003 scoppiò la seconda guerra in Iraq, assieme ad altri sindaci decidemmo di esporre la bandiera della pace accanto a quella italiana, a quella europea e al gonfalone del Comune. Arrivò una lettera formale del Ministero degli Interni di allora che precisava che solo le ultime tre bandiere potevano essere esposte dai Palazzi Municipali. Fu il Prefetto ad informarmene, precisando – e di questo ancora gli sono grato – che quella lettera si doveva intendere come mera indicazione, non certo come un precetto.
Gaetano Sateriale