Impegnati dallo scorso luglio nella produzione della nuova 500L, i lavoratori serbi di Fiat scelgono, per il momento, la via del dialogo per rivendicare un aumento salariale e la reintroduzione del vecchio turno di lavoro da otto ore. Bocciando “fermamente” la sperimentazione in corso nello stabilimento del Lingotto a Kragujevac di due turni giornalieri più lunghi: dieci ore, per quattro giorni alla settimana, al posto della classica turnazione da otto ore su cinque giorni. Lo schema sperimentale contestato è definito “chiave per la produttività” da parte di Fiat, la quale si è però dimostrata disponibile ad un incremento sul fronte salariale sin dal primo incontro di ieri tra management e il sindacato.
“La nostra ferma richiesta è stata la reintroduzione dei turni di otto ore, in quanto quelli da dieci ore si stanno rivelando insostenibili per gli operai”, ha indicato al telefono con Tmnews, Zoran Mihajlovic, presidente del principale sindacato dei lavoratori Fiat. Secondo i media locali, è stato concordato un aumento del 26% del salario di novembre a seguito degli straordinari sostenuti dagli operai nella fase di lancio della produzione della nuova monovolume, la quale sembra riscontrare l’apprezzamento del mercato.
“Siamo relativamente soddisfatti, tenendo presente che ci troviamo ancora in una fase negoziale e non è stata ufficialmente adottata ancora nessuna decisione (da parte di Fiat)”, precisa il sindacalista. Che annuncia per domani un nuovo round di trattative con Fiat Automobile Srbija – Fas, la joint venture tra il Lingotto (67%) e il governo serbo (33%) che impiega, al momento, 2500 lavoratori.
Entro la fine dell’anno Fiat pianifica l’assunzione di altri 150 addetti, destinati principalmente al montaggio. Anche alla luce del fatto che “in base alle informazioni ufficiali la 500L in Francia, Italia, Germania e altri paesi registra oltre 10.000 ordini”, evidenzia oggi il quotidiano locale ‘Danas’.
In concomitanza dell’avvio del nuovo processo produttivo – di vitale importanza per il rilancio dell’industria e dell’occupazione in Serbia – il sindacato serbo aveva accettato di provare per sei mesi la turnazione di dieci ore. In vista, però, della scadenza di questa fase sperimentale “chiediamo la reintroduzione dei turni tradizionali di otto ore a partire dall’inizio del 2013”, ha affermato Mihajlovic.
In particolare, il sindacato denuncia come, per far fronte agli ordini, gli operai hanno sostenuto turni fino a 12 ore o lavorato, comunque, anche il quinto giorno settimanale, seppur ad orario ridotto. Fiat si è detta pronta a premiare questo sforzo, mentre non si sarebbe limitata che a “prendere atto” della richiesta di tornare al vecchio schema di orario lavorativo. (LF)
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