Proclamata per martedì 17 giungo una nuova assemblea dei lavoratori della Thales Alenia Space, joint venture controllata al 67% dalla multinazionale Thales e al 33% dalla Finmeccanica, che si riuniranno per opporsi alle procedure di cassintegrazione per 350 tecnici altamente specializzati dell’azienda.
Il 9 giugno scorso, infatti, l’amministratore delegato Elisio Giacomo Prette avviava le procedure per l’apertura della cassa integrazione per 13 settimane per 350 lavoratori degli stabilimenti italiani dell’Aquila, Milano e Roma, azione motivata dalla mancata erogazione della prevista trance di finanziamento da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) per il programma Cosmo SkyMed seconda generazione.
Dopo lo sciopero di 4 ore avvenuto il 13 giugno scorso nello stabilimento aquilano, ora la protesta si espande anche agli altri stabilimenti. “Proclameremo quattro ore di sciopero perché non possiamo rassegnarci al declino del settore spaziale” spiega Giovanni Contento, segretario nazionale della Uilm, che ammonisce l’amministratore delegato e direttore generale di Finmeccanica, Mauro Moretti, per le sue sbagliate scelte di governance: “C’è stato un cambiamento radicale dagli accordi del luglio 2005 e del maggio2007 alivello di competenze e ruoli. Le prime, ad alto valore aggiunto come quelle commerciali ed industriali, si sono trasferite alla parte francese, i secondi si sono caratterizzati per uno svuotamento del ‘management’ italiano che è diventato residuale nelle funzioni di responsabilità”.
“L’esecutivo in carica, prosegue il dirigente sindacale, deve essere consapevole che settori come quelli della comunicazione e del controllo satellitare non devono essere in mano ad altri, per evitare una plateale abdicazione nel campo dello sviluppo tecnologico del futuro. In questo senso occorre continuare a finanziare il progetto CosmoSkyMed di seconda generazione. Allo stesso tempo bisogna fronteggiare l’offensiva reclutatrice dei tedeschi della OHB, pronti fin da adesso a stendere tappeti d’oro ai 350 tecnici della Thales avviati alla Cigo. Il loro approdo in campo concorrente costituirebbe il colpo mortale all’industria dello spazio italiano. Se davvero vogliamo alzare la testa in Europa dobbiamo almeno evitare di tagliarcela da soli. Per tutti questi motivi domani proclameremo lo sciopero in Thales Alenia Space, nella convinzione che il governo ci convocherà al più presto”.