Prosegue nella sede romana del Lingotto il confronto tra l’azienda e e i sindacati dei metalmeccanici sul nuovo contratto per riassumere i 4.600 lavoratori di Pomigliano d’Arco. L’intesa potrebbe arrivare già nella serata del 29 dicembre, ferma restando l’intenzione delle parti di chiudere entro la fine dell’anno. L’accordo siglato lo scorso 15 giugno, non sottoscritto dalla Fiom che per questo motivo non partecipa alla discussione, prevede di destinare allo stabilimento campano la produzione della nuova Panda in cambio di alcune deroghe al contratto nazionale dei metalmeccanici. Quel che è certo è che la newco di Pomigliano non entrerà in Confindustria in attesa del tavolo tra la Federmeccanica e i sindacati sulla nuova disciplina ad hoc per il settore auto. Poi sarà il turno della newco di Mirafiori, dove però l’altro accordo separato, quello del 23 dicembre, deve essere ancora ratificato da un referendum tra i lavoratori che si svolgerà a metà gennaio.
Intanto i sindacati presenti al tavolo sul nuovo contratto per lo stabilimento campano (Fim, Uilm e Fismic) parlano di un “lavoro complesso che si sta svolgendo in un clima positivo e costruttivo”. Diritti sindacali e inquadramento sono i primi temi affrontati, una volta definito il contratto della newco la Fiat darà il via alle assunzioni dal 2011. L’obiettivo è di mettere nero su bianco anche le norme su salario, orari e scatti d’anzianità.
È stata convocata per il 29 dicembre la riunione del comitato straordinario della Fiom per decidere le azioni da intraprendere contro l’accordo raggiunto su Mirafiori, mentre la minoranza Cgil chiede formalmente la convocazione urgente e straordinaria del direttivo nazionale, oltre a ribadire la richiesta dello sciopero generale.
Sul fatto che il governo debba interloquire direttamente al tavolo di trattativa Fiat tra le parti sociali, il ministro dello Sviluppo Paolo Romani ha le idee chiare: “Il governo non intende intervenire. La Fiat non è in crisi, è una società che intende investire”. A suo giudizio, quindi, il Lingotto “se la può tranquillamente risolvere da sola, come se la sta risolvendo: ha scelto una strada in accordo con Confindustria, ma in dissimilitudine rispetto a Confindustria, che porta ad accordi sindacali di opportunità”.