Si sono concluse oggi le attività del gruppo di lavoro istituito dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, con il mandato di predisporre entro il 30 settembre la documentazione di supporto alla stesura del parere tecnico che dovrà essere emanato dal ‘Gruppo istruttore’ della Commissione ministeriale competente in materia di Autorizzazione integrata ambientale (Aia), ai fine del riesame dell’Aia dello stabilimento Ilva di Taranto rilasciata il 4 agosto 2011.
La documentazione predisposta dal gruppo di lavoro, che fa riferimento alle ‘aree a caldo’ e ai parchi minerali dello stabilimento Ilva, individua gli obiettivi e le modalità per adeguare da subito lo stabilimento Ilva di Taranto alle decisioni della Commissione Europea del 28 febbraio 2012 in materia di applicazione delle Bat negli impianti siderurgici europei, in anticipo rispetto alla scadenza prevista del 2016; applicare in modo puntuale le misure previste dal piano di risanamento della qualità dell’aria adottato dalla Regione Puglia, con particolare riferimento alla prevenzione dell’inquinamento nel quartiere Tamburi; recepire gli obiettivi indicati dal gip di Taranto per l’eliminazione dei pericoli per l’ambiente e per la salute.
Il gruppo istruttore è stato convocato il prossimo 9 ottobre e il parere tecnico sarà emanato entro il successivo 11 ottobre. La Conferenza dei Servizi per la conclusione del procedimento, alla quale partecipano la Regione Puglia e gli Enti Locali, si terrà entro il 16 ottobre.
Il riesame dell’Aia disporrà una drastica riduzione del carico di inquinanti rispetto all’Aia del 4 agosto 2011, con particolare riferimento alle emissioni di polveri e di benzopirene sia diffuse che convogliate. Con un successivo provvedimento, ancora in fase istruttoria, verrà aggiornata l’Aia del 4 agosto 2011 in riferimento alle misure ulteriori da adottare per il risanamento delle discariche interne allo stabilimento, la gestione dei rifiuti e la protezione della qualità ambientale delle acque.
Clini ha ringraziato il gruppo di lavoro, ed ha rilevato con soddisfazione che gli esperti hanno risposto “presto e bene” al mandato ricevuto: “Sono stati affrontate in modo trasparente e con competenza tutte le complesse questioni tecniche aperte, senza lasciare margini alle molte sollecitazioni per il rinvio e per i cosiddetti ulteriori approfondimenti: abbiamo già visto che i quasi cinque anni per l’Aia precedente, con 462 prescrizioni, hanno avuto un esito contraddittorio e ‘opaco’ messo in evidenza dai pronunciamenti del Tar e dalla Procura della Repubblica di Taranto. L’Autorizzazione integrata ambientale deve essere un documento chiaro ed esplicito, che definisca con precisione le responsabilità di ogni parte coinvolta, ognuna per la sua competenza”.