Questa mattina al tribunale di Taranto, davanti al giudice Michele Petrangelo, in qualità di giudice dell`esecuzione, è stato discusso il ricorso presentato dai magistrati della procura ionica che indagano sul disastro ambientale causato dall`Ilva con cui chiedono, in attesa della pronuncia della Cassazione, l`annullamento dell`ordinanza del 28 agosto, firmata dal collegio presieduto dal giudice Genoviva, che aveva annullato le misure con cui il gip Todisco fra il 10 e l`11 agosto 2012 aveva a sua volta revocato la nomina di custode giudiziario degli impianti sequestrati in favore di Bruno Ferrante.
Nell`impugnazione, i pubblici ministeri fanno riferimento ad una serie di violazioni delle norme. Fra queste, lamentano il fatto che della vicenda si occupò una sezione feriale del tribunale.
Secondo la procura, il gestore del sequestro doveva essere il gip Todisco ed a lei spettavano le nomine di carattere amministrativo. Il pool di magistrati coordinato dal procuratore capo Franco Sebastio fa leva sul potenziale pericolo dell`attesa dei tempi della Cassazione, chiedendo di sospendere quel provvedimento. Se i giudici dovessero accogliere, tornerebbero in vigore i provvedimenti del gip Todisco del 10 e dell`11 agosto scorsi, che estromise Ferrante dal gruppo di custodi giudiziari per “evidente conflitto di interessi”.