School Bonus (sulla falsariga dell’Art Bonus: un bonus fiscale per un portafoglio di investimenti privati da parte di cittadini, associazioni, fondazioni, imprese nella scuola); School Guarantee (per premiare in maniera più marcata l’investimento nella scuola che crea occupazione giovanile); Crowdfunding (uno strumento che coinvolge tutti i cittadini e mira ad incentivare meccanismi di microfinanziamento diffuso a favore della scuola); sperimentazione di altri strumenti di “finanza buona” (come le obbligazioni ad impatto sociale, i cosiddetti Social Impact Bonds). Sono gli strumenti per attrarre risorse private nel mondo della scuola indicati nella riforma presentata oggi dal governo.
“Le risorse pubbliche – si spiega nel documento “La buona scuola” – non saranno mai sufficienti a colmare le esigenze di investimenti nella nostra scuola. Stiamo parlando della più grande e preziosa rete pubblica del Paese, ma anche di un cantiere sempre aperto, che richiede costante cura e aggiornamento. Non c`è nulla da temere dall`idea che, a certe condizioni, risorse private possano contribuire a trasformare la scuola in un vero investimento collettivo”.
In dettaglio, gli strumenti di investimento:
SCHOOL BONUS – Sulla falsariga dell’Art Bonus, è un bonus fiscale per un portafoglio di investimenti privati (da parte di cittadini, associazioni, fondazioni, imprese) nella scuola. Lo School Bonus potrebbe trovare immediata applicazione nell’opera di potenziamento e riqualificazione degli istituti scolastici, dei loro laboratori tramite l’acquisto di nuove tecnologie chiave per i loro obiettivi formativi, nell`apertura prolungata della sede. Questa iniziativa potrà integrare il piano di edilizia scolastica del Governo ed essere adottata in sinergia con l`uso di fondi FAS per azioni regionali.
SCHOOL GUARANTEE – E’ il secondo strumento chiamato mirato a premiare in maniera più marcata l`investimento nella scuola che crea occupazione giovanile. L`impresa che investe risorse su un istituto professionale, su un istituto tecnico o su un polo tecnico-professionale – ad esempio finanziando percorsi di alternanza scuola-lavoro, ricostruendo un laboratorio o garantendone l`utilizzo efficiente – potrà ricevere incentivi aggiuntivi rispetto allo School Bonus, nel momento in cui si dimostri il “successo formativo” dei processi di alternanza e didattica laboratoriale sviluppati nella scuola di riferimento.
CROWDFUNDING – E’ il terzo strumento, che coinvolge invece tutti i cittadini e mira ad incentivare meccanismi di microfinanziamento diffuso a favore della scuola. L’idea è applicarlo in particolare al sostegno di progetti didattici, per premiare, e scalare, quelli che dimostrano di coinvolgere al meglio i nostri ragazzi perché più innovativi. Ma anche sostenere le iniziative in grado di dare speranze concrete ai contesti più difficili, quindi di maggiore impatto sociale. I docenti, i genitori, gli studenti stessi saranno protagonisti. Questo tipo di raccolta fondi sta, in parte, già avvenendo. Ma per stimolarla ulteriormente e assicurare che diventi una pratica diffusa, sostenendone così scopi, dignità e ricadute sociali, il Governo valuterà di mettere a disposizione finanziamenti fino a 5 milioni di euro all`anno per fare matching fund con rapporto 1:1 o 1:2 su progetti in grado di dimostrare uno specifico impatto o raccogliere significativo sostegno pubblico. Ciò significa che per ogni euro – o due euro, a seconda del rapporto – messo dai cittadini su questi progetti, lo Stato ne metterà a disposizione un altro.
SPERIMENTAZIONE SOCIAL IMPACT BONDS – Infine si prevede di sperimentare altri strumenti di “finanza buona”, come le obbligazioni ad impatto sociale (i cosiddetti Social Impact Bonds), già ampiamente utilizzate dal Governo inglese, da diversi Dipartimenti negli Stati Uniti e in fase di studio in diversi Paesi, che per il governo “sono una prospettiva di grande interesse”. Sono strumenti che mirano a creare un legame forte tra rendita economica e impatto sociale: negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati utilizzati per aiutare i bambini provenienti da contesti poveri e ad alto rischio di marginalizzazione a non avere problemi nell`ingresso della scuola dell`infanzia, con conseguenti risparmi, nel tempo, in corsi di recupero e bisogni educativi speciali (BES). Nel nostro Paese saranno sperimentati per la ricerca di soluzioni per la piaga della dispersione scolastica, finanziando schemi di formazione innovativa nei contesti ad alto rischio.