“Se non si investe in capitale umano, non andiamo molto lontano”. Sono queste le parole dette oggi dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini in occasione della presentazione del modello Welfarma. Tale modello ha visto come parti attive i sindacati del settore e Farmaindustria, con la compartecipazione del ministero del Lavoro e il supporto dell’assistenza tecnica di Italia Lavoro. L’obiettivo del progetto Welfarma è favorire la riqualificazione e il reinserimento nel mercato del lavoro di lavoratori fuoriusciti da aziende del settore farmaceutico attraverso interventi di reimpiego più mirati, efficaci e integrati. Le persone aderenti a Welfarma sono 703, provenienti da 20 aziende del settore farmaceutico in crisi. Di queste, il 38% (pari a circa 270 lavoratori) è stato ricollocato con diverse tipologie contrattuali. Il ministero del Lavoro ha destinato un milione di euro di risorse per la formazione dei lavoratori aderenti, al fine di supportare i percorsi di reinserimento. “È un progetto, ha spiegato il presidente di Italia Lavoro Paolo Reboani, sperimentale perché apre un canale importante nella collaborazione tra politiche attive e passive, soprattutto nel ruolo dei privati e del settore delle associazioni. Per noi, inoltre, è importante perché dimostra che le politiche attive, anche in questo paese, possono funzionare”. Welfarma si presenta come un progetto di riqualificazione, di formazione e di ricollocamento. In questa direzione è un progetto innovativo, implementato qualche anno fa e che può essere utile anche per altri settori. “Tra le caratteristiche di Welfarma, ha spiegato il ministro Giovannini, c’è la volontà di mettere il capitale umano al centro dello sviluppo della società”.
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