La chimica verde come propulsore del rilancio dell’economia della Sardegna e quale opportunità di innovazione per l’industria chimica italiana. L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, insieme a Daniele Ferrari e Catia Bastioli, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Matrìca, hanno presentato oggi al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera e al sottosegretario Claudio De Vincenti, alla presenza delle istituzioni e degli stakeholder territoriali e nazionali il cantiere di Matrìca, joint venture Versalis (Eni) e Novamont, per la costruzione di uno dei poli industriali di chimica verde più innovativi al mondo, così come previsto dal protocollo di intesa firmato il 26 maggio 2011 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La creazione di una Bioraffineria Integrata nel territorio, dedicata a una serie di prodotti innovativi in ottica di filiera, porterà nel Paese nuove produzioni chimiche a basso impatto ambientale, ponendo le basi per una reindustrializzazione che avrà effetti positivi non solo nel comparto ma anche in tutta l’industria a valle e sull’agricoltura: un vero e proprio caso studio di Bioeconomia di filiera, nel rispetto della biodiversità locale e una grande opportunità per il Paese di rilanciare, in particolare nei siti storicamente meno competitivi, un settore industriale strategico come quello chimico.
Il completamento dei lavori e l’avvio degli impianti sono previsti entro la fine del 2013, nel pieno rispetto della programmazione originaria, recuperando così i 4 mesi di ritardo accumulati nella fase di avvio a causa del prolungarsi di alcuni iter autorizzativi.
Il cantiere della fase 1 (impianti di monomeri e lubrificanti bio) di Matrìca è stato aperto il 9 luglio scorso. I lavori sono nel pieno dell’attività con la realizzazione delle fondamenta e dei terrapieni. Sono anche state avviate le attività metalmeccaniche con la costruzione dei rack (strutture metalliche sulle quali poggiano le tubazioni) e dei primi 17 serbatoi destinati allo stoccaggio di materie prime e prodotti. Il prossimo passo sarà il completamento delle strutture edili e l’installazione delle apparecchiature e dei macchinari, già in avanzata fase di costruzione presso le officine di fornitori terzi, in buona parte sardi.
Le attività del cantiere occupano oggi circa 200 persone nell’indotto, con la previsione di raggiungere a inizio del prossimo anno circa 300 lavoratori, a cui si aggiungeranno ulteriori cento persone che opereranno presso le officine esterne.
Il centro di ricerca è operativo dal febbraio scorso, attualmente sono in fase di installazione 3 nuovi impianti pilota con avvio delle relative sperimentazioni a inizio 2013.
Il Centro di Ricerca Matrìca impiega 14 persone, di cui 4 nuovi giovani laureati recentemente inseriti, e prevede un’ integrazione di ulteriori 7 nuovi ricercatori nel 2013. Il reclutamento dei ricercatori avviene sulla base della Convezione Quadro siglata congiuntamente dalla Regione Sardegna, dalle Università di Cagliari e Sassari e dal CNR il 13 febbraio 2012 con l’obiettivo di sfruttare le possibili sinergie e di valorizzare le competenze scientifiche e tecniche per lo svolgimento di programmi di ricerca.
Il personale diretto di Matrìca conta oggi più di 50 unità e si prevede che arriverà a circa 120 unità entro il 2013.
Il piano industriale prevede la costruzione di sette impianti entro il 2016 per la produzione di intermedi chimici quali monomeri, additivi per lubrificanti ed elastomeri e polimeri biodegradabili ottenuti a partire da materie prime rinnovabili (oli vegetali e scarti agricoli). L’investimento per la Fase 1 del progetto è pari a oltre 110 Mln Dall’avvio dei lavori sono stati emessi ordini per circa 65 Mln. (LF)