Il premier del Portogallo Pedro Passos Coelho esclude marce indietro, e il governo tira dritto con le misure di austerità a dispetto delle manifestazioni di protesta e di una sconfitta ad una recente elezione locale.
L’esecutivo presenta il piano di bilancio 2013 che tra un rialzo generalizzato delle imposte e tagli a pensioni e prestazioni sociali segna la manovra più dura da quando il paese ha ricevuto il piano di aiuti da Unione europea e Fondo monetario internazionale.
Il bilancio sarà depositato formalmente oggi pomeriggio ma in sostanza è stato già ampiamente anticipato dallo stesso ministero delle Finanze. Le aliquote fiscali vengono ridotte da 8 a 5, variazione che implicherà un aumento del prelievo sulle aliquote più basse dall’11,5 per cento attuale al 14 per cento. Sui redditi medi, compresi tra 20.000 e 40.000 euro l’anno, il prelievo salirà al 37 per cento dal 35,5 per cento attuale. Sui redditi più elevati salirà al 48 per cento dal 46,5 per cento. E quest’ultima aliquota scatterà da 80.000 euro laddove finora partiva solo da 153.300 euro.