Il governo non farà alcuna correzione al testo dell’emendamento al ddl delega sul lavoro, depositato ieri in Senato, sul quale il Pd si è spaccato. Lo ha riferito il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine di un convegno organizzato da Nestlè, dichiarandosi “fiducioso” sul via libera del parlamento.
“All’emendamento di ieri i partiti di maggioranza non hanno presentato sub-ememdamenti. Oggi è prevista la discussione in commissione al Senato e siamo convinti che entro il fine settimana possa concludersi con la calendarizzazione del voto in aula già entro la prossima settimana, martedì 23 settembre”, ha dichiarato il ministro, precisando tuttavia che, una volta che la legge delega sarà approvata dal Parlamento, occorrerà emanare i decreti attuativi.
Quanto alle risorse finanziarie necessarie per coprire interventi che hanno un costo per lo Stato, il titolare del Welfare ha spiegato: “Quando faremo gli interventi sui singoli capitoli, se ci fossero esigenze di copertura, come in tutte le leggi le risorse verranno trovate”.
I giornalisti che a margine del convegno gli hanno chiesto se con l’emendamento l’esecutivo intende cancellare l’articolo 18, il ministro ha risposto: “Leggete la delega all’emendamento, lì c’è scritto quello che pensa il governo, poi vedremo i decreti attuativi”.
La questione del reintegro per licenziamenti discriminatori “non è mai stata in discussione”. Lo ha riferito il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolineando che “l’emendamento (del governo all’articolo 4 del ddl delega lavoro) non ne parla”.
F.P.