“La situazione a oggi è che noi il 20 di febbraio in consiglio dei ministri avremo i pareri delle commissioni sui decreti che sono stati già mandati al Parlamento”. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al Coni per la presentazione del rinnovo dell’accordo di programma per la promozione delle politiche di integrazione nello sport, ha così risposto sui decreti attuativi del Jobs act.
“Il 20 di febbraio vedremo le forme definitive che assumeranno i decreti, vedremo le valutazioni che dalle commissioni arrivano e il governo si prenderà le sue responsabilità. Andremo avanti con la produzione dei decreti, sul riordino dei contratti e la semplificazione: noi vogliamo combattere la precarietà e il precariato e lo facciamo in termini positivi – ha aggiunto – con l’introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti con l’intervento economico che lo rende meno costoso, da un lato, e dall’altro con l’intervento normativo che lo rende meno complesso dal punto di vista della gestione, oltre che riducendo, disboscando il fronte delle tipologie contrattuali, cercando di eliminare tutte quelle forme che inducono impropriamente della precarietà”.
“La Camusso dice invece che non è semplicazione, ma che c’è precarizzazione? Mi permetterei di dire che la precarizzazione è nelle cose: se fino a ieri su 100 contratti 85 non erano a tempo indeterminato, la precarietà era lì. Se fra un po’ i contratti a tempo indeterminato anziché il 15% diventeranno il 30%, ci sarà ancora qualcuno che continua a ripetere che introduciamo precarietà? Il governo – ha spiegato ancora – andrà avanti, esaminerà con cura le osservazioni del Parlamento e si prenderà la responsabilità della decisione. Contesto alla radice l’affermazione che queste norme introducano precarietà, è esattamente l’opposto: i fatti hanno la testa dura e dimostreranno che si batte la precarietà. Peraltro nessun governo nella storia di questo Paese ha mai messo tante risorse per sostenere i contratti a tempo indeterminato”.