Sedici milioni di aziende hanno avviato oggi un dialogo con le sedi decisionali Ue per richiedere maggiore flessibilità e semplificazione amministrativa: è quanto emerge dalle prime battute della conferenza Unice sulle pmi apertasi nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles. Le pmi europee, rappresentate da dodici capi di piccole imprese di nove Stati membri (Germania, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Regno Unito, Svezia) dibatteranno tra gli altri col ministro svedese Lars Rekke, il commissario europeo Erkki Liikanen, gli eurodeputati Michel Rocard e Ingo Friedrich. In occasione della conferenza e in vista della prossima presidenza belga, le pmi indirizzeranno un messaggio chiaro alle istituzioni europee puntando il dito sui principali problemi che incontrano nella gestione quotidiana di una eccessiva burocrazia, sugli oneri derivanti da obblighi amministrativi e fiscali e sulle rigidità del mercato del lavoro. Le pmi evocheranno altresì alcune disparità europee e raccomanderanno miglioramenti a loro favore.
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