E’ stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale 2013-2015 del settore elettrico. Per il segretario generale della Uiltec, Paolo Pirani, è un accordo innovativo che nasce all’insegna dello sviluppo della produttività e valorizza la contrattazione di secondo livello.
Pirani, la trattativa è durata sette mesi, ma alla fine avete firmato un accordo unitario.
Sì, è stata una trattativa complessa e molto lunga rispetto a quella di altri contratti.
Perché?
Il settore elettrico, per la prima volta nella sua storia, si trova ad affrontare una crisi molto pesante, con molte aziende in fase di riorganizzazione, a partire dall’Enel. Non è stato semplice ma siamo riusciti a raggiungere una soluzione positiva e a fornire, con il contratto, uno strumento utile per affrontare la crisi e dare tutele al lavoratore.
Che novità presenta il nuovo contratto?
La più importante è quella di valorizzare la contrattazione di secondo livello erogando una significativa cifra economica, pari a 800 euro, per la contrattazione dei premi di risultato. Questo era previsto dall’accordo sulla produttività firmato di recente a livello interconfederale ma è la prima volta che trova applicazione in un accordo nazionale di settore. Nel contratto dei chimici si accennava alla questione senza però definire una cifra certa. Alla contrattazione integrativa poi vengono demandati i temi della flessibilità e dell’orario per sostenere la competitività aziendale, sempre con l’impegno di attivare confronti e verifiche con le Rsu.
Altri punti qualificanti?
Sono stati creati due importanti strumenti bilaterali, che finora mancavano, per lo sviluppo e la valorizzazione della formazione e della sicurezza ambientale. E’ stato regolato il diritto di sciopero, individuato un percorso per un nuovo sistema classificatorio, ribadito l’apprendistato professionalizzante come strumento privilegiato d’ingresso al lavoro.
Quale può essere la risposta alla crisi del settore?
Abbiamo espresso l’opportunità di chiedere al prossimo governo un tavolo sulla crisi del comparto dell’energia per individuare insieme delle risposte di politica industriale in grado di rilanciare la competitività del settore.