Il diario del lavoro ha sentito il segretario generale della Uiltec, Paolo Pirani, in merito allo sciopero unitario, con manifestazione nazionale a Milano, che i lavoratori del settore gomma-plastica attueranno lunedi 15 gennaio.
Piranni, come si è arrivati alla manifestazione e sciopero generale dei lavoratori del settore Gomma-Plastica?
Noi avevamo firmato il contratto con la Federazione gomma plastica. Nel contratto era prevista una verifica sugli scostamenti inflattivi che doveva portare a un accordo sulla collocazione di eventuali scostamenti. Nel caso dei chimici, dove abbiamo un modello analogo, lo scostamento l’abbiamo trasferito in un elemento distinto della retribuzione. La Federazione si era dichiarata contraria a quel modello. Noi eravamo e siamo disponibili a trovare altre soluzioni, ma l’unica soluzione non praticabile è far sparire i soldi dalle tasche dei lavoratori, in questo caso 19 euro.
Avete chiesto degli incontri per risolvere questo punto?
Ci siamo trovati più volte con una posizione della controparte di una non disponibilità al confronto. Abbiamo fatto diverse ore di sciopero nel corso di queste settimane negli ultimi due mesi, inoltre avremo lunedì una manifestazione nazionale a Milano presso la sede della Federazione Gomma Plastica, la quale continua a mostrare un atteggiamento molto discutibile e contraddittorio.
In che senso contraddittorio?
Prima si era dichiarata disponibile, informandoci con una lettera, ad incontrarci e oggi ha mandato un’altra lettera nella quale dichiara che non ci sono le condizioni per incontrarci. Questo denota anche una federazione non omogenea. Si sta sfaldando sistema di relazioni sindacali dietro posizioni oltranziste che non corrispondono agli interessi della categoria stessa.
Come mai la Federazione ha ribaltato improvvisamente la sua posizione?
Hanno tenuto una riunione l’altro giorno e, in parole povere, si sono divisi. Poi, se ci sono influenze esterne dalla federazione, si possono fare delle congetture. Certamente c’è da fare una considerazione politica: anche la trattativa tra Confindustria e le confederazioni sindacali, se vuole essere utile, deve essere un negoziato che favorisce gli accordi, non che eccita gli animi.
Rimanendo nell’ambito delle congetture, si potrebbe ipotizzare che la Federazione stia aspettando un punto di svolta nella trattativa tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil?
Guardi, non è che le aziende possono essere prigioniere di tutte queste dinamiche, tenga presente che Gennaio è il mese dove si devono pagare i soldi, c’è la rata, quindi se non vengono pagati si apre una fase del tutto diversa. Inoltre, anche dal punto di vista legale, riteniamo che i soldi non possono essere sottratti unilateralmente dalle aziende.
Potrebbe esserci una divisione tra le aziende che pagano o non pagano i 19 euro?
Intanto noi cerchiamo di tenere tutto assieme. Non abbiamo fatto accordi specifici per far pagare 19 euro. In molte realtà le aziende si sono offerte di applicare il contratto, dichiarando che sono pronte a pagarci. Il risultato sarebbe lo sfascio della controparte insomma.
I pagamenti avverranno il 27 gennaio, i tempi sono stretti per arrivare a un punto di incontro…
Lunedì ci sarà questa manifestazione e si prevede una buona partecipazione, dopodiché ci auguriamo che il buon senso torni ad albeggiare nelle menti dei dirigenti della Federazione Gomma Plastica.
E se non si risolve in tempo, cosa succede?
Noi riteniamo che il diritto sia dalla parte nostra, quindi noi opereremo per far pagare a tutte le aziende i 19 euro utilizzando tutti gli strumenti sia di iniziativa di tipo legale che quant’altro.
Le aziende potrebbero tergiversare, asserendo che la situazione tra Federazione e sindacati è in stallo?
C’è una busta paga: i soldi o li metti non li metti.
Emanuele Ghiani