Il pil italiano ha superato per la prima volta i livelli pre-Covid nel secondo trimestre del 2022. Lo conferma l’Ocse. Secondo l’organizzazione internazionale, l’Italia nel secondo quarto dell’anno ha migliorato dell’1% il suo prodotto interno lordo rispetto all’ultimo trimestre del 2019. Anche il Giappone per la prima volta ha superato i livelli di fine 2019, fermandosi però al +0,2%.
L’Ocse rileva invece che la Germania ha raggiunto, ma non superato, le soglie pre-Covid. “Questo significa che nel secondo quarto del 2022 tutti i paesi del G7 hanno raggiunto o superato i livelli pre-pandemia”, sottolineano gli analisti.
Nel dettaglio i paesi del G7 nel loro complesso sono a +1,6% (contro 1,5% dei membri Ocse) rispetto al quarto trimestre del 2019. La performance migliore è degli Stati Uniti che segnano +2,6%, seguiti dal Canada +1,9%; Italia e Francia sono a +1% e al +0,6% è il Regno Unito. Chiudono il Giappone a +0,2% e la Germania piatta.
Inoltre, il prodotto interno lordo dei paesi Ocse è cresciuto dello 0,3% nel secondo trimestre del 2022 rispetto al primo quarto dell’anno. Secondo le stime provvisorie, nei paesi del G7 la crescita del pil trimestre su trimestre è leggermente aumentata allo 0,2%, rispetto allo zero della prima parte dell’anno. Il risultato, sottolinea l’Ocse, riflette un quadro misto: Stati Uniti e Regno Unito hanno vissuto un trimestre negativo (entrambi meno 0,1%) e la Germania ha rallentato la corsa (+0,1% rispetto a +0,8%). Risultati invece positivi in Giappone e Francia (0,5%), con una crescita “accelerata” in Italia (1%) e Canada (1,1%).
Anche per gli altri paesi Ocse lo scenario è “contrastante”. A soffrire maggiormente i paesi più vicini alla guerra in Ucraina: la Polonia è passata dal +2,5% del primo trimestre a una contrazione del 2,3%; Lettonia e Lituania sono passate da una crescita positiva a una contrazione, meno 1,4% e meno 0,4%, mentre l’avanzata dell’Ungheria è rallentata dal 2,1% all’1,1%.
In Europa bene i Paesi Bassi, che hanno registrato un aumento del 2,6%, Svezia (1,4%), Spagna (1,1%), Norvegia e Danimarca (entrambi dello 0,7%) e Finlandia (0,6%). Fuori dai confini europei Israele ha registrato la crescita più forte (1,7%), seguito dal Messico (1%).
E.G.