“La proposta di consentire la reversibilità delle scelte di adesione ai lavoratori iscritti alla previdenza complementare appare poco utile nell’attuale contesto, che non consente l’effettuazione di scelte responsabili e meditate”. Lo ha dichiarato il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, intervenendo ad un convegno organizzato presso il Forum della Pubblica Amministrazione in corso a Roma, sulle adesioni alla previdenza complementare.
“L’irreversibilità della scelta – ha sottolineato Petriccioli – ha poi evitato che sulla scorta degli effetti della crisi finanziaria, gli aderenti ai Fondi pensione sospendessero il conferimento del proprio Tfr o addirittura riscattassero le proprie posizioni previdenziali, compromettendo la possibilità di maturare nel futuro una copertura previdenziale maggiormente adeguata ai loro bisogni nell’età anziana. A riprova che il problema cruciale è rappresentato dall’informazione e non dalla irreversibilità della scelta, basta leggere i dati delle adesioni alla previdenza complementare nella grande impresa, superiori in tutti i casi almeno al 70%”.”Se in futuro la pensione dovrà camminare su due gambe – ha concluso Petriccioli – non è azzoppandone una che si favorirà la corsa. Al contrario è necessario colmare le lacune informative, rafforzare la cultura previdenziale e finanziaria per dare a tutti i lavoratori la possibilità di compiere scelte consapevoli legate al proprio futuro”. (LF)