«Per essere il presidente di Confindustria occorre una grande voglia di farlo, una grande capacità di farlo, tempo di poterlo fare e anche consenso. Io sono ancora fermo al primo punto e non è detto che risponda a tutti i requisiti». Cosi’ Aurelio Regina, presidente di Unindustria, ha oggi risposto all’ipotesi di una sua discesa in campo per la presidenza dell’associazione degli industriali. In pratica, una vera e propria candidatura ufficiale per la corsa che inizierà tra pochi mesi, e che a questo punto vedrebbe Regina in pole position per sostituire Emma Marcegaglia. Il mandato dell’attuale presidente scade esattamente tra un anno: quella del prossimo mese di maggio sara’ la sua ultima assemblea annuale, nel 2012, sullo stesso palcoscenico salira’ il nuovo leader degli imprenditori italiani. Diversamente che in passato, però, a tutt’oggi il toto-nomi e’ rimasto silente e nessuna candidatura visibile e’ ancora emersa. Nei mesi scorsi si era parlato della possibilita’ di una candidatura di Alberto Bombassei, attuale vicepresidente, ma il diretto interessato ha precisato che ‘’fare il presidente di Confindustria e’ un lavoro da giovani, ed io ho i capelli bianchi”. Piu’ che l’eta’, a ostacolare una sua eventuale discesa in campo e’ il lavoro molto impegnativo alla guida di Brembo. Gli impegni sul ponte di comando dell’impresa sono anche il problema di Giorgio Squinzi, altro nome che piu’ volte e’ stato fatto, negli anni, per una candidatura alla presidenza confindustriale, mai andata in porto per l’impossibilita’ di delegare ad altri la guida della Maipei. Tra gli altri nomi circolati, quello dei vicepresidenti Paolo Scaroni, attuale ad dell’Eni, e di Gianfelice Rocca, Techint. Tuttavia, Regina sarebbe il primo ad aver palesato un reale interesse per la presidenza, sia pure con quella che, domani, potrebbe essere classificata come una semplice battuta. Sta di fatto che alcuni dei requisiti indicati dallo stesso Regina ci sono: la voglia, la capacita’ (come presidente di Unindustria ha portato l’associazione ad essere seconda solo ad Assolombarda, quanto a peso specifico nell’universo confindustriale), il tempo (non ha sulle spalle un’azienda impegnativa come quelle di Bombassei e Squinzi). Mancherebbe solo il quarto requisito, e cioe’ il consenso: vedremo nelle prossime settimane e mesi se riuscira’ a conquistarlo.
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