I sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni e Snater, ritengono che la Rai non stia dando attuazione agli accordi sottoscritti in questi ultimi anni.
L’azienda aveva sancito con le parti l’utilizzo del “job posting” per la mobilità interna (processo di pubblicazione dei posti e conseguente partecipazione trasparente dei dipendenti con tali caratteristiche professionali). “Il tentativo era quello di superare clientele e favoritismi, sottolineano i sindacati, pratiche insopportabili per un servizio pubblico europeo”. Purtroppo “sotto le festività natalizie, in alcuni settori si è proceduto ancora con il vecchio metodo”.
A sette mesi dalla firma degli accordi, inoltre, i sindacati sottolineano che ad oggi la Rai ha licenziato 400 lavoratori ( per i sindacati maestranze fondamentali per il processo produttivo) e non ha assunto di un solo giovane attraverso selezione pubblica di apprendisti. “Questo, oltre a segnare un ritardo gravissimo nell’applicazione di un accordo tra le parti, sta mettendo in discussione la capacità produttiva interna, interi reparti dei centri di produzione e le sedi regionali sono ormai al collasso. Oltre a ciò, sottolineano i sindacati, l’uscita di specifiche professionalità sta portando molte attività a essere assegnate all’esterno, con un forte incremento di appalti sostitutivi”, con tutti i costi che ne derivano.
Per questi motivi i sindacati di categoria minacciano forti iniziative, ne caso in cui la direzione generale non intendesse recuperare dei rapporti positivi e continuasse a non attuare gli accordi sottoscritti.
E.G.