“Lo scenario dell’industria assicurativa italiana disegnato dal Presidente Fabio Cerchiai
all’assemblea annuale dell’Ania presenta luci e ombre”. Lo sostiene il segretario nazionale della Uilca, Renato Pellegrini, in una nota in cui si legge che tra le notizie positive vi è “la solidità e la patrimonializzazione delle imprese di assicurazione che presentano margini di solvibilità abbondantemente al disopra dei requisiti di legge e che hanno chiuso i bilanci del 2009 in netta ripresa, mentre anche la raccolta premi registra incrementi rilevanti in particolare nel ramo vita.
Per Pellegrini “il settore economico gode di buona salute e non presenta criticità rilevanti dal punto di vista occupazionale e si accinge a rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro dei propri dipendenti nel contesto di un sistema di relazioni industriali avanzato e ispirato ai valori della concertazione”.
Tra le ombre, prosegue, “vanno collocate le difficoltà che si registrano nei principali gruppi assicurativi per quanto concerne la gestione industriale dell’attività assicurativa con un peggioramento dei combined ratio dovuta anche ad un incremento della sinistrosità e del relativo costo, in modo particolare nella Rcauto”.
Pellegrini aggiunge che “sbagliano le imprese di assicurazione se pensano di risolvere le criticità presenti nella Rcauto attraverso un aumento delle tariffe che peggiora i magri bilanci delle famiglie italiane già falcidiati dalla crisi economica”.
Servono, continua, altre misure più coraggiose e incisive per migliorare gli andamenti tecnici: va rafforzata la presenza delle reti liquidative dirette nei territori in quanto strumenti efficaci di controllo dei costi e delle frodi assicurative.
Per il sindacalista però “le imprese di assicurazione vanno purtroppo nella direzione sbagliata: negli ultimi cinque anni la presenza degli uffici di liquidazione sul territorio è diminuita del 30% e si sono ulteriormente sviluppati i processi di esternalizzazione dell’attività liquidativa con un peggioramento degli andamenti tecnici e della qualità del servizio agli assicurati”.
“Al contrario – conclude – quelle imprese lungimiranti che hanno investito nelle reti liquidative ad alta professionalizzazione sul territorio presentano indicatori tecnici positivi, ricevono pochi reclami dagli utenti e poche sanzioni dall’Isvap ed è questa la via maestra da seguire”. (LF)
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