Il governo, tramite il documento di economia e finanza approvato ieri dal Consiglio dei ministri, annuncia il raddoppio dell’imposta sulle plusvalenze rivenienti dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia. Il piano non è stato gradito dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli: “Io Renzi lo stimo tanto, ma sta sbagliando, sottolinea Patuelli. Non aveva raccontato che le tasse non dovevano aumentare? La sua è una mossa miope”.
Il decreto sul taglio delle tasse arriverà il 18 e fino a questa data “spero ci sia modo di ragionare, sottolinea Patuelli, soprattutto sul fatto che con un provvedimento del genere si andrebbero a colpire banche che quest’anno sono sottoposte agli stress test e all’asset quality review”.
Inoltre il presidente dell’Abi sottolinea come il provvedimento sia “inaccettabile”, anche dal punto di vista giuridico “perché retroattiva – ha spiegato a La Stampa – visto che va a modificare l’aliquota del 12% inserita come norma generale per tutte le plusvalenze nella legge di Stabilità del 2013”.
Alla domanda se le banche stessero così pagando la campagna sul “regalo alle banche” che ha accompagnato la conversione del decreto Imu-Bankitalia, Patuelli ha risposto: “non voglio crederlo e comunque non mi sembra una motivazione sufficiente per inserire una norma retroattiva in materia fiscale. Mentre ricordo che sempre in quel decreto è stata inserita una addizionale straordinaria dell’8,5% sull’Ires a carico di banche e assicurazioni. Un prelievo elevatissimo, precisa, perché di solito le addizionali sono dello zero virgola”.
Il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, muove critiche più dure al provvedimento di Renzi: è “illogico”, un “pessimo segnale per gli investitori”. Inoltre, per Sabatini il Def “non tiene conto del ruolo che possono avere le banche in questo momento per far ripartire la ripresa. Un miliardo di liquidità sottratta alle banche, spiega il direttore dell’Abi, è un miliardo di liquidità sottratta ai finanziamenti a imprese e famiglie”.
E.G.