Prima intesa al tavolo sulla crescita tra le parti sociali che hanno elaborato proposte comuni sui primi 4 temi: ammortizzatori sociali, Mezzogiorno, semplificazione amministrativa, ricerca e innovazione. Si punta a chiudere in tempi stretti per chiedere l’avvio di un confronto con il governo ed ottenere alcune risposte già con il decreto milleproroghe di fine anno.
Per quanto riguarda le emergenze sociali, imprese e sindacati propongono di incrementare e rendere strutturali gli incentivi alla contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale) per collegare gli aumenti retributivi al raggiungimento di obiettivi di produttività e il rifinanziamento per il 2011 degli ammortizzatori in deroga in scadenza a fine anno, con una verifica e monitoraggio delle somme non spese nel biennio 2009-2010 per assicurarne l’immediato utilizzo. Si chiede poi la prosecuzione degli ammortizzatori per tutte le imprese non in condizione di ripartire, alleggerendo il vincolo relativo alla ripresa di attività pari a due terzi del periodo di Cigs concessa a causa della crisi (attualmente necessario per presentare una nuova richiesta di Cigs).
Le parti sociali chiedono anche che ai lavoratori in Cig venga assicurato l’80% della retribuzione anche nei periodi di proroga della cassa integrazione in deroga (l’importo adesso si riduce progressivamente). Per assicurare tempi di erogazione più veloci, si chiede di consentire alle aziende l’anticipazione dei trattamenti in deroga, con il recupero sui contributi versati mensilmente all’Inps. Si propone anche l’esclusione dalle finestre mobili per il pensionamento per i lavoratori posti in mobilità con accordi firmati entro il 31 ottobre (la manovra di luglio stabiliva l’esclusione solo per 10mila lavoratori posti in mobilità da accordi entro il 30 aprile) e per i destinatari di prestazioni a carico dei fondi di solidarietà (settore bancario e assicurativo). Si propone di alleggerire i requisiti d’accesso all’una tantum per i collaboratori riguardo all’anzianità contributiva ed ai limiti di reddito.
Per il Sud le parti sociali raccomandano di reintrodurre il credito d’imposta nel 2011 per “sostenere la nuova e buona occupazione e gli investimenti produttivi”. Per favorire investimenti e nuova occupazione si possono utilizzare tutti gli strumenti derivanti dalla contrattazione nazionale e articolata. Le parti sollecitano un protocollo d’intesa sulla legalità con il ministero degli Interni – articolato in protocolli specifici su base settoriale e territoriale – insieme ad un piano straordinario di lotta al lavoro sommerso con il coinvolgimento degli enti locali. I fondi per il sud vanno concentrati su reti materiali e immateriali, l’alta velocità ferroviaria, le opere logistiche, gli schemi idrici, la banda larga e il ciclo integrato dei rifiuti. Si propone l’esclusione dal patto di stabilità della quota di cofinanziamento dei fondi strutturali europei.
Infine viene indicata come priorità la semplificazione delle pubbliche amministrazioni “accelerando l’iter dei provvedimenti legislativi in corso, dalla riforma degli sportelli unici, all’applicazione del principio che vieti alle Pa di chiedere ai cittadini e alle imprese documenti già in possesso di altre amministrazioni”. Infine la ricerca e l’innovazione, con la proposta di un credito d’imposta per favorire gli investimenti e la creazione di una rete dell’innovazione per realizzare un’ampia collaborazione sul territorio.
Il prossimo appuntamento plenario è fissato tra 15 giorni, e sarà preceduto il 2 novembre dal tavolo tecnico sulla produttività e l’8 novembre dal tavolo sui costi della politica, il federalismo e la spesa pubblica. Il leader, Guglielmo Epifani, ha sottolineato come “sui temi dell’emergenza sociale c’è il consenso di tutti, è questa la questione più urgente, considerando che già da novembre abbiamo il problema della scadenza di alcuni strumenti di sostegno”. Per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, bisogna sollecitare “una strategia per lo sviluppo del Sud favorendo l’attrazione degli investimenti, altrimenti si allargherà ancora di più la distanza con il Nord”. Per Paolo Pirani (Uil) è invece “decisivo il fattore tempo, i tavoli vanno chiusi rapidamente, dobbiamo esser capaci di assumerci delle responsabilità per ottenere risultati concreti”. (LF)