Occorre fare piena luce sui danni che l’Ilva di Taranto ha inferto negli anni all’ambiente e alla salute dei cittadini e lavoratori. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera nel corso di un’informativa al Senato sul caso Ilva.
“Nel corso degli scorsi anni – ha affermato – ci sono stati sicuramente danni all’ambiente e alla salute, ed è giusto che venga fatta piena luce sull’accaduto. Non appare ad esempio ancora del tutto chiaro se le norme nazionali ed europee via via vigenti siano state rispettate o aggirate. Sull’Aia (autorizzazione integrata ambientale ndr) del 2011 ci troviamo addirittura nella situazione per cui il Tar la reputa troppo restrittiva, mentre la Procura la ritiene troppo poco restrittiva”.
“L’impianto di Taranto – si è chiesto il ministro – dopo gli interventi portati avanti in questi anni, è tutt’ora sorgente di rischio superiore ai parametri nazionali ed europei? Oppure il rischio è stato eliminato, o è in corso di miglioramento? A queste domande, ciascuno per le proprie competenze, bisogna dare al più presto una risposta definitiva, in quanto la situazione dello stabilimento di Taranto deve essere affrontata con grande senso di responsabilità e nella piena consapevolezza di quello che l’azienda rappresenta per l’economia del territorio e per l’intera industria nazionale – ha aggiunto – senza dimenticare nemmeno per un momento le gravi tematiche ambientali che sono state sollevate”.
“Nonostante gli investimenti realizzati – ha aggiunto il ministro – la situazione ambientale presenta ancora elementi di criticità molto forti che non ci consentono, ad oggi, di esprimere ancora un giudizio conclusivo sulla loro efficacia rispetto ai limiti imposti dalle normative italiane ed europee succedutesi nel tempo”.
Passera ha poi ricordato che, sul fronte degli investimenti, “l’impegno dell’azienda è stato in questi anni importante a testimonianza di un interesse concreto dell’azionista a rimanere nel settore e nell’area. Complessivamente, dall’acquisizione avvenuta nel 1995 al 2011, il Gruppo Riva ha investito più di 4,5 miliardi di euro nello stabilimento di Taranto, concentrando in esso circa il 72% degli investimenti effettuati nell’intero Gruppo Ilva, in Italia e all’estero. Nello stesso periodo – ha aggiunto – la quota di investimenti dedicata alla tutela ambientale ha rappresentato il 24%, pari a circa 1,1 miliardi, del totale investito presso lo Stabilimento di Taranto”.
“Negli ultimi anni, gli investimenti dedicati all’ammodernamento degli impianti – ha concluso – hanno riguardato tutte le aree dello stabilimento di Taranto, mentre gli investimenti dedicati al miglioramento dell’impatto ambientale hanno riguardato, con maggiore evidenza, le aree più critiche, a partire dalle cokerie, nelle quali l’investimento complessivo è stato di oltre 480 milioni di euro, pari al 44% degli investimenti dedicati alla tutela ambientali”. (LF)