I sindacati SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL insieme all’Associazione Assocontact-Confindustria Servizi Innovativi, hanno scritto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro dello Sviluppo Economico per chiedere che – all’interno del prossimo provvedimento per il sostegno all’economia e alla imprese – siano individuati strumenti a sostegno del settore dei call center.
Un settore “che attraversa oggi alcune difficoltà che stanno già portando ad una contrazione dei livelli occupazionali in molte parti del paese”. “Il settore dei call center, in particolare quelli in outsourcing, occupa oggi più di centomila addetti, la maggior parte dei quali giovani donne e uomini, concentrati soprattutto nel Sud del Paese. E’ un settore che gestisce uno degli asset più strategici delle imprese, la relazione con il cliente/utente finale, un settore che ha contribuito e contribuisce a sviluppare il business di molti settori produttivi del Paese.Come parti sociali siamo da anni impegnati in un’opera di qualificazione del settore da un punto di vista tecnologico e professionale, come dimostrano gli investimenti fatti e la stabilizzazione negli anni passati di più di 25 mila lavoratori, ieri collaboratori oggi assunti a tempo indeterminato. Purtroppo il momento di difficoltà congiunturale da un lato e il venire meno degli incentivi previdenziali e fiscali connessi alle stesse stabilizzazioni del 2007/2008- prosegue la lettera- rischia di ripercuotersi mettendo a rischio dai 10 ai 20 mila posti di lavoro, come testimoniano i diversi tavoli di crisi aperti presso il Ministero dello Sviluppo Economico e come da tempo segnaliamo (da ultimo al Tavolo di settore costituito presso lo stesso dicastero), rischiando di vanificare così tutti gli sforzi effettuati.Per queste ragioni siamo a chiederVi di inserire il settore dei call center nei destinatari dei provvedimenti di sostegno all’economia e alle imprese che stanno per essere varati in questi giorni, destinando parte delle risorse individuate a sostenere fiscalmente e/o previdenzialmente (aperti ad un confronto sulle modalità comunque proposte) questo settore così sensibile. Una misura anche temporanea esclusivamente finalizzata al sostegno dell’occupazione, atta ad accompagnare una trasformazione in termini di maggiore qualità del lavoro e soprattutto di conservazione dell’occupazione creata”.
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