“Il ddl sulla partecipazione, nella sua forma attuale, riduce il ruolo delle rappresentanze collettive e limita le opportunità di un coinvolgimento reale di lavoratrici e lavoratori nei processi decisionali aziendali”. È quanto ha detto la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo, a margine dell’audizione svoltasi oggi al Senato.
“L’eliminazione della quota riservata ai lavoratori nei Consigli di Sorveglianza e di Amministrazione, sostituita da una formula vaga e indefinita – ha precisato la segretaria – ridimensiona la loro partecipazione consultiva e organizzativa, indebolisce la contrattazione collettiva e lascia maggiore discrezionalità alle imprese e alle previsioni statutarie. Una scelta inaccettabile. Questi strumenti devono essere regolati della contrattazione collettiva per garantire equità e un coinvolgimento reale di lavoratrici e lavoratori. Da sempre, infatti – ha proseguito Buonomo – sosteniamo un modello duale che rafforzi i Comitati di Sorveglianza e i Comitati Aziendali Europei (CAE), evitando sovrapposizioni con il management e proteggendo il ruolo del sindacato”.
“Sul piano economico e finanziario – ha aggiunto Buonomo – il ddl da un lato, taglia incentivi ed elimina esenzioni fiscali, danneggiando lavoratori e imprese, dall’altro, estromette la contrattazione collettiva dalla gestione dei piani di azionariato, riducendoli a semplici strumenti di sostituzione dei premi di risultato. Ribadiamo che tali forme di partecipazione vanno strettamente vincolate agli accordi sindacali, unico mezzo per garantire trasparenza e volontarietà nell’adesione”.
“La partecipazione, dunque – ha concluso Buonomo – non deve limitarsi agli aspetti organizzativi, ma deve estendersi alla governance aziendale, incidendo sulle scelte fondamentali per lo sviluppo del sistema produttivo nazionale”.
E.G.