“Il coraggio della partecipazione”: è questo lo slogan della Assemblea Nazionale della Cisl in programma quest’oggi a Roma presso l’Auditorium Conciliazione a cui parteciperanno oltre duemila quadri e delegati sindacali provenienti da tutte le regioni italiane. Al centro dell’iniziativa, la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione, presentata due anni fa dalla Confederazione di Via Po, il cui testo e’ ora all’esame finale dell’Aula di Montecitorio
Un “risultato storico”, afferma in apertura il segretario generale aggiunto della Cisl, Daniela Fumarola, che “raccoglie i frutti maturi della contrattazione” e proprio per questo “non intende imporre nulla per legge, mettendo invece al centro la promozione della contrattazione”.
“La legge – prosegue – permetterà anche alle imprese non sindacalizzate di conoscere i vantaggi della partecipazione, tanto per i lavoratori quanto per le imprese stesse. E accompagnerà coloro che avranno il coraggio di partecipare con incentivi fiscali e contributivi, garantibili soltanto da un atto normativo. Dopo 77 anni potremo finalmente avere una legge attuativa dell`articolo 46 della Costituzione”.
Fumarola ha sottolineato che “è stata preservata l`ossatura tecnica e culturale della proposta originaria. Sono stati stanziati rilevanti incentivi economici per premiare le aziende che accetteranno modelli partecipativi, grazie alla disponibilità di 70 milioni; è garantita la formazione per i dipendenti che partecipano; non è stata operata nessuna discriminazione tra aziende pubbliche o private. La legge varrà per tutte le imprese quale che sia la loro dimensione, il loro settore economico o la loro natura giuridica”.
Nel percorso parlamentare del disegno di legge “sono anche stati maggiormente coinvolti gli enti bilaterali, oltre che i fondi interprofessionali e il fondo nuove competenze – ha spiegato – per diffondere la partecipazione nelle piccole e medie imprese. Mai alcuna legge parlamentare dedicata alla partecipazione dei lavoratori è arrivata alla discussione alla Camera o in Senato, pur essendone state presentate negli anni oltre una ventina, anche da esponenti politici di primo piano. Non solo: in sette decenni soltanto sette proposte di legge di iniziativa popolare sono state definitivamente approvate e tra queste soltanto tre con una formulazione simile a quella originale e non confluite in altri disegni di legge sulle stesse materie”.
Fumarola ha aggiunto che “non abbiamo avuto alcun timore nell`impegnarci in questa sfida. Abbiamo deciso di non occuparci soltanto di qualche forma di partecipazione, ma di provare a regolare tutte le forme di partecipazione che grazie all`azione contrattuale della Cisl sono andate realizzandosi sul territorio nazionale: partecipazione gestionale, economico-finanziaria, organizzativa, consultiva”.