La frenata dell’economia statunitense, il rallentamento dell’Europa e il peso del Giappone sugli equilibri mondiali potrebbero far risalire nel 2001 la disoccupazione in area Ocse, invertendo il circolo virtuoso avviato dai paesi industrializzati nel 1993. A lanciare l’allarme è il Comitato sindacale consultivo dell’Ocse, il Tuac, che a Parigi, dove si aprono oggi i lavori del Consiglio annuale ministeriale dell’organizzazione, ha messo sul tavolo un comunicato, che verrà presentato anche al G8 di Genova, in cui si invitano i governi del cosiddetto Club dei ricchi a “prendersi le proprie responsabilità per la guida dell’economia globale e per la sostenibiità sociale e ambientale della crescita”.
Le politiche per crescita, occupazione e sviluppo sostenibile sono al centro della due giorni di Parigi che continuerà fino a domani. Per l’Italia sarà presente il ministro del Tesoro, Vincenzo Visco.
“Se non verranno prese azioni decisive – si legge nel documento – c’e il rischio che la disoccupazione nell’area Ocse salirà nel 2001 per la prima volta dal 1993”. I sindacati invitano l’Ocse a monitorare attentamente anchela situazione mondiale dove, sottolinea il Tuac, “il numero di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno è aumentato tra il 1987 e il 1998 a 1,2 milioni”. I sindacati suggeriscono cinque interventi immediati per i governi: misure di stimolo per far risalire la crescita sopra il 3%; politiche mirate allo sviluppo e alla cancellazione del debito; la riduzione del divario tecnologico tra paesi ricchi e poveri; sviluppo sostenibile della crescita dal punto di vista ambientale e sociale, infine la regolazione dei mercati finanziari internazionali con il lancio di una Commissione che si occupi anche della dimensione sociale della “governance” economica.