Eros Panicali, segretario nazionale della Uilm, cosa succede se vince il sì, cosa se vince il no?
Se vince il no l’investimento verrà cancellato, la trattativa non si riaprirà e per Mirafiori sarà un dramma. Se vince il sì partirà l’investimento e verrà prodotta una jeep di alta gamma.
La nuova formulazione sulla newco, che esclude i sindacati non firmatari, ha aperto un problema sulla rappresentanza?
No.
Quindi secondo lei non c’è bisogno di nessun altro intervento sulla rappresentanza?
Non credo che vi sia il bisogno di intervenire in quanto pur non aderendo la nuova società a Federmeccanica è tenuta comunque a rispettare la legge 300 del 1970 che è stata emendata nel 1995 da un referendum proposto dai radicali. La modifica della legge, allora approvata dalla Fiom, fa sì che solo chi firma gli accordi sia rappresentato in fabbrica. Inoltre è stata proprio la Fiom a disdire l’accordo sulle Rsu del 93 e nonostante la nostra disponibilità a farne uno nuovo i metalmeccanici Cgil si oppongono perché dicono che non abbiamo mai sottoposto a referendum il contratto nazionale. Argomentazione paradossale se si pensa che quando facciamo i referendum come nel caso di Mirafiori loro li denunciano come illegittimi.
Tre motivi per votare sì?
Il primo è che verrà fatto un importante investimento con capitali stranieri per produrre auto da vendere all’estero. Un fatto che va in controtendenza con la delocalizzazione degli impianti produttivi. La seconda motivazione è che ci sono benefici occupazionali di sviluppo ed economici. Infine il nuovo contratto che verrà contiene novità importanti per quanto riguarda il salario e l’inquadramento che vede la nascita di un nuovo livello economico tra il terzo e il quarto che punta premiare il merito. A livello di contratto nazionale non ci eravamo mai riusciti. Infine tutto questo viene fatto senza che vengano toccati i diritti, ma solamente con piccole modifiche contrattuali.
Luca Fortis