Si è tenuto oggi a Reggio Calabria, il XV congresso nazionale della Uilm, a quattro anni di distanza dal precedente congresso di Castelnuovo del Garda. Il segretario generale del sindacato dei metalmeccanici Uilm, Rocco Palombella, fa il punto sulla situazione del sindacato, la rappresentanza, i rapporti con Fiom e Fim e sul lavoro svolto della Uilm fino ad oggi.
La situazione economica in europa, per Palombella, è allarmante: “26 milioni di disoccupati in Europa”. La causa della disoccupazione e della crisi è da ricercare, per il segretario, soprattutto nell’ideologia liberista “che ha privilegiato il mercato come unico valore”. L’indebitamento pubblico continua a crescere in quasi tutti i Paesi, gli investimenti produttivi diminuiscono. “Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio paradosso, spiega Palombella: le stesse politiche liberiste, che sono state la causa della crisi, ora cercano di condizionare la situazione di emergenza, mettendo così in discussione tutte le conquiste sociali realizzate nell’ultimo secolo dai lavoratori e dalla democrazia. Perfino la discussione sulla flessibilità di bilancio corre il rischio di dimostrarsi in gran parte finta”.
Sul fronte italiano, la situazione è difficile: “il nostro paese vive questa crisi in una condizione di debolezza preesistente e di inadeguatezza politica”. In questa grave crisi, Palombella è convinto che “il sindacato italiano fortemente radicato, abbia ancora la forza di reagire e di evitare il declino, proprio perché conserva un alto grado di rappresentatività”.
Sui rapporti con la Fim Cisl, Palombella spende parole concilianti con il segretario generale “devo riconoscere e dare atto a Giuseppe Farina di essere stato un leale e affidabile compagno di viaggio”, anche se disapprova la decisione assunta dalla Fim di effettuare un presidio nei pressi della Presidenza del Consiglio a fine mese: “un’iniziativa solitaria che rischia di mettere in discussione una linea di coerenza che ha caratterizzato la Fim in questi anni”.
Sulle iniziative annunciate della Fiom per il mese di ottobre, per Palombella è “più un tentativo di scavalcare la Cgil per fini che non hanno nulla a che fare con le questioni sindacali. Questa ulteriore decisione rischia di interrompere un percorso comune che faticosamente si stava cercando di intraprendere”.
Palombella si dichiara “propenso al dialogo” con l’associazione degli industriali metalmeccanici, che nell’ultima assemblea di Bari del giugno scorso ha reso pubblico il proprio manifesto, annunciando l’intenzione di aprire un tavolo di confronto, subito dopo il nostro congresso, allargato anche a chi non ha sottoscritto gli ultimi contratti nazionali.
Sulla rappresentanza e sul Testo unico “la nostra posizione, sottolinea Palombella, è lineare: il Testo unico va applicato nella sua interezza: stabilisce come si approvano le piattaforme e come si rinnovano i contratti di primo e di secondo livello e noi abbiamo bisogno che il testo unico venga riconfermato anche da Confindustria e da Federmeccanica nel momento in cui i due livelli sono sotto attacco. E’,poi,indispensabile, in questo momento, evitare la costruzione di piattaforme contrattuali di organizzazione poiché questo ci porterebbe direttamente a rivivere le esperienze del passato che, per quanto ci riguarda, sono state esaltanti”.
Infine le richieste al governo, che il segretario elenca in maniera cristallina: “Chiediamo di defiscalizzare gli oneri impropri per abbassare la pressione contributiva; di eliminare l’Irap e tutte le accise sull’energia per il manifatturiero più esposto alla concorrenza internazionale; di estendere l’applicazione della norma, varata in occasione della vertenza Electrolux, che prevede sgravi contributivi in favore delle aziende che ricorrono alla solidarietà; di fissare età pensionabili differenziate a seconda del lavoro che si svolge”.
Il segretario generale della Uilm conclude elencando i successi del sindacato dei metalmeccanici Uilm: “abbiamo rinnovato uno dei migliori contratti nazionali di lavoro: 130 euro è il miglior risultato ottenuto negli ultimi 20 anni, nonostante la congiuntura negativa e le tendenze deflazionistiche. Basti pensare che pochi mesi fa gli edili hanno rinnovato il loro contratto con un incremento salariale di 40 euro in 3 anni. Abbiamo rinnovato il contratto delle cooperative e quello con Confimi. Abbiamo firmato accordi con Fiat essenziali per il rilancio degli stabilimenti di Pomigliano, Mirafiori, Grugliasco, Cassino, Melfi e Val di Sangro. Abbiamo firmato il nuovo contratto con Fiat, conclude Palombella, cercando di garantire a migliaia di lavoratori un’efficace copertura contrattuale”.
E.G.