Palazzo Chigi ha approvato il decreto Sviluppo. Sono previsti 600 milioni di euro entro quest’anno, più altri duecento da erogare entro la fine del prossimo anno. E sarà possibile attivare un miliardo di euro prelevabile dalla Cassa depositi e prestiti.
Sulle infrastrutture e il Piano Città l’articolo 6 del decreto consentirebbe ai Comuni di utilizzare i crediti di imposta sui dividendi delle società che gestiscono servizi pubblici locali per la realizzazione di opere infrastrutturali. Altra ipotesi è il riprestino dell’Iva su cessioni e locazioni di nuovi immobili rimasti invenduti, mentre in tema di edilizia, lo sconto Irpef per le ristrutturazioni passa dal 36 al 50% con il tetto della spesa su cui effettuare la detrazione raddoppiato da 48 mila a 96 mila euro fino al 30 giugno del 2013. Per gli interventi di risparmio energetico, invece, il bonus scenderebbe dal 55 al 50% per le spese sostenute dall’1 gennaio al 30 giugno 2013. Sarebbe stanziato inoltre un fondo di 285 milioni di euro per rilanciare aree degradate.
Arriva poi l’esclusione dall’Imu, per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori, degli immobili delle imprese, il cosiddetto magazzino, fabbricati costruiti e destinati alla vendita.
Un capitolo importante riguarda gli incentivi alle imprese, recuperati anche attraverso la cancellazione di oltre 40 norme nazionali. Le risorse ottenute attraverso revoche e abrogazioni confluiranno nel fondo unico per la crescita che dovrebbe poter contare da subito su 300 milioni. Altri 300 milioni arriveranno da vecchi fondi della programmazione negoziata, mentre circa un miliardo potrà derivare dal fondo rotativo per le imprese (Fri) della Cassa depositi e prestiti, e un altro miliardo dalle revoche della legge 488 del 1992, resa operativa dal 1996, che disciplinava gli incentivi per le imprese nelle aeree economiche ritenute depresse. Il credito di imposta non riguarderà gli investimenti, ma solo le assunzioni di personale qualificato con un limite pari a 200mila euro ad impresa. Fiscalità agevolata per i project bond con cui le imprese finanzieranno i propri investimenti.
Secondo le indiscrezioni, verrebbe inoltre cancellata la norma che consente di erogare contributi direttamente dal ministero dello Sviluppo economico alle imprese tramite le associazioni di categoria. Le risorse saranno concentrate sui consorzi per l’internazionalizzazione e le camere di commercio all’estero.
Il decreto sviluppo dovrebbe contenere poi una serie di misure relative alla Giustizia, a partire dal tetto massimo di 6 anni alla durata dei processi e dai limiti fissi ai risarcimenti. Il testo prevedrebbe anche misure per disincentivare gli eccessi di ricorsi in Cassazione.
Per sbloccare le infrastrutture energetiche, si prevederebbe infine una sorta di surroga tra istituzioni con l’intervento della Presidenza del consiglio nel caso di inerzia delle amministrazioni regionali che devono concedere il via libera. E’ prevista una detrazione dal 55% al 50% per le spese di riqualificazione fino al 30 giugno 2013.
Indiscrezioni riguardano pure la revisione della spesa. Il commissario Enrico Bondi, nominato con il compito di proporre i tagli alla spesa pubblica, ha l’obiettivo di far risparmiare allo stato 5 miliardi quest’anno (un miliardo verrebbe investito nelle zone terremotate) e altri 9 nel 2013. Tra i provvedimenti allo studio, c’è il taglio delle scorte che avrebbe però un valore più simbolico che materiale rispetto ai risparmi possibili. Le personalità sotto tutela sono 585. La loro protezione, solo a Roma, prevede l’impiego di 400 automobili delle forze dell’ordine e di oltre mille persone addette alla sicurezza.
Il capitolo più corposo dei provvedimenti di spending review riguarderebbe invece il taglio di alcune centinaia di società e agenzie pubbliche con il conseguente spostamento di personale, insieme alla riduzione delle direzioni e dei dipartimenti dei ministeri accompagnata da un forte ridimensionamento delle strutture burocratiche locali a partire dalle province che dovrebbero essere abolite gradualmente. Complessivamente i tagli ai ministeri dovrebbero portare nei prossimi anni a un risparmio di 30 miliardi.
Sovvenzioni, contributi e sussidi alle imprese e l’attribuzione di compensi a persone ed imprese per forniture, servizi, incarichi e consulenze ad enti pubblici e privati, di importo complessivo superiore a 1.000 euro nel corso dell’anno solare, sono soggetti alla pubblicità su internet.
Si proroga inoltre al 31 dicembre 2013 il termine per l’entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) al fine di consentire la prosecuzione delle attività necessarie per la verifica del funzionamento del sistema.
Viene istituito all’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura, un fondo per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti nel territorio della Repubblica Italiana. Le derrate alimentari sono distribuite agli indigenti mediante organizzazioni caritatevoli.
Sul fronte dell’innovazione l’agenzia per il digitale opererà sulla base di principi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di trasparenza e di economicità”. È sarà preposta alla realizzazione degli obiettivi dell’agenda digitale italiana.
In cantiere anche misure per la trasparenza: si prevede, infatti, la pubblicazione sul web per le somme oltre i mille euro erogate dalla Pubblica Amministrazione. Poi l’Iva ai ponti: i porti potranno trattenere parte dell’Iva su import ed export di merci e cosi ammodernare le strutture. L’obiettivo è il rilancio delle autostrade del mare. (LF)
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