Delenda Cartagho est. Come è noto. con questa affermazione Marco Porcio Catone era solito iniziare il suo intervento, presso il Senato romano, di qualsiasi argomento si trattasse, solo per ricordare che, la Repubblica, non sarebbe mai stata al sicuro, senza la distruzione dell’acerrimo nemico cartaginese.
Sarebbe anche divertente se, un qualunque senatore della nostra Repubblica esordisse nel suo intervento, con la locuzione “Riducete le tasse al ceto medio produttivo…” e poi parlasse di qualsiasi altro argomento all’ordine del giorno.
Lo facesse, in modo ossessivo, ogni volta che interviene al Senato, tanto per ricordare che la nostra Repubblica non sarà mai al sicuro fintanto che non sarà rispettato, da tutti i cittadini, il patto fondamentale che dovrebbe reggerla: ciascuno contribuisca alle spese dello Stato in proporzione alle sue effettive disponibilità.
Come ormai evidenziato da molti, questo non è quello che non sta avvenendo da diversi anni. Quasi 20 milioni di italiani non fanno neppure la dichiarazione dei redditi! Dei restanti che fanno la dichiarazione dei redditi, il 41% dichiara meno di 7 mila euro lordi annui (a questi si che conviene dare il salario minimo!!!).
Cinque milioni di italiani dichiarano meno di 20 mila euro l’anno. Sei milioni meno di 23 mila euro e altri 6 milioni meno di 35 mila euro. Sopra questa soglia c’è il 13% degli italiani che versa il 60% dell’Irpef, mentre per coloro che guadagnano 50 mila euro lordi la tassazione progressiva è del 43%.
Inoltre, le tasse (addizionale IRPEF) comunali e regionali, che dovrebbero garantire le risorse per la sanità pubblica, vengono pagate solo da pensionati e lavoratori dipendenti. Sono esentati infatti i lavoratori autonomi, le partite Iva etc etc. insomma solo una minoranza dei cittadini mantiene, non solo lo stato sociale, ma lo Stato punto! Per quanto tempo questa situazione potrà continuare?
Chiuderei con un’altra citazione “Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?” magari lo vedremo già nella prossima stagione dei rinnovi contrattuali, quando larga parte degli incrementi lordi, negoziati tra le parti sociali, verranno falcidiati dal sistema fiscale più iniquo d’Europa.
Luigi Marelli