Dopo il calo di aprile e la stabilità di maggio, in giugno si riducono di nuovo le richieste di cassa integrazione passando da 116,8 a 103,5 milioni di ore, con una diminuzione dell’11,4%. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Osservatorio mensile su cig e occupazione a cura del dipartimento mercato del lavoro della Cisl. La riduzione è particolarmente marcata relativamente alla cassa ordinaria (-21,5%), per la quale si conferma, nel confronto anno su anno, una significativa tendenza alla diminuzione già mostrata negli ultimi mesi. Anche per quanto riguarda la cassa straordinaria il numero di ore autorizzate a giugno si è ridotto rispetto a maggio, mentre si continua ad evidenziare un forte aumento anno su anno.
“La riduzione, sottolinea il segretario confederale della Csil, Giorgio Santini, riguarda pressoché tutti i settori industriali che sono stati, in questi mesi di crisi, i principali utilizzatori, e in particolare il settore meccanico”. Aumentano invece del 7,3% le ore autorizzate di cassa integrazione in deroga, che continua a rappresentare circa il 30% delle ore complessive. A fronte di un sensibile e generalizzato calo delle ore di cassa integrazione autorizzate nell’Italia settentrionale (-21%), vi è un aumento sia nell’Italia centrale (+15%) che in quella meridionale ed insulare (+9%), con picchi particolarmente alti per gli impiegati.
Il rapporto poi evidenzia una riduzione della quota di ore utilizzate rispetto a quelle autorizzate. Le aziende stanno utilizzando poco più della metà delle ore di cassa integrazione richieste.
In linea con queste indicazioni risultano i dati relativi alle domande di disoccupazione e mobilità, entrambe in diminuzione.
“Per quanto riguarda i dati sull’occupazione – precisa Santini – il numero di occupati a maggio 2010 si riduce dello 0,2% rispetto ad aprile, quando era aumentato esattamente della stessa percentuale, e dell’1,1% rispetto a maggio 2009”. Le persone in cerca di occupazione diminuiscono debolmente, dello 0,1% rispetto ad aprile, segnando un aumento del 15,5% rispetto a maggio 2009. Il tasso di disoccupazione si attesta all’8,7% per il terzo mese consecutivo mentre il tasso di disoccupazione giovanile aumenta di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,7 punti percentuali rispetto a maggio 2009, raggiungendo il 29,2 per cento. Secondo i dati dell’Osservatorio aumentano ancora gli inattivi, nascondendo una disoccupazione non esplicita, soprattutto da parte delle donne, e soprattutto nel Mezzogiorno.
“Le dinamiche del mercato del lavoro impongono, conclude Santini, interventi urgenti da mettere in campo con il contributo responsabile di tutti i soggetti istituzionali e le parti sociali”. Occorre a suo giudizio, da un lato, garantire la prosecuzione delle misure per il sostegno al reddito, per salvaguardare i siti ancora produttivi, e dall’altro moltiplicare le misure e le opportunità di inserimento e reinserimento nel mercato, in particolare delle fasce deboli, utilizzando la leva della formazione per rafforzare le competenze delle persone e in ragione degli effettivi fabbisogni del sistema produttivo. “Abbiamo già degli strumenti, si pensi all’apprendistato, che, opportunamente adeguato, potrebbe dare un concreto impulso all’inserimento occupazionale dei giovani”, ha aggiunto. Per questo,dice, governo e Regioni devono dare priorità a questo tema in una “agenda per il lavoro” per condividere, facendo ognuno la propria parte, i capisaldi di una strategia efficace per l’occupabilità e l’inclusione”. (FRN)