Diverse ong hanno rivolto un appello affinché le banche di tutto il mondo dirottino i propri investimenti dal settore del carbone a quello delle energie rinnovabili. Secondo un rapporto che riguarda i finanziamenti di 15 banche europee e americane tra il 2009 e il 2014 “le banche rappresentano elementi di aggravamento della crisi climatica e devono accelerare in modo radicale il trasferimento dei loro finanziamenti dal settore del carbone verso l’efficienza energetica e le energie rinnovabili”, denunciano gli Amici della terra, BankTrack, Urgewald e Rainforest Action Network.
In base ai loro calcoli, “257 miliardi di dollari sono stati destinati al carbone dalle maggiori banche internazionali” in questo periodo, vale a dire 2,5 volte di più che alle energie rinnovabili, che hanno beneficiato di 105 miliardi di investimenti bancari. Il rapporto dimostra che le “politiche delle banche restano insufficienti nel rispondere all’urgenza climatica”.
“Se alcune grandi banche europee hanno cominiciato a prendere le distanze dal settore del carbone, Wall Street domina sempre la testa della classifica della banche carbone”, denuncia Ben Collins, dell’ong Rainforest Action Network. Delle 15 banche selezionate, sottolineano le ong, “due non hanno compiuto neanche un passo per la riduzione del sostegno al carbone: Credit Suisse e Deutsche Bank, sei si sono impegnate a non finanziare solo alcuni progetti a carbone: Barclays, Goldman Sachs, HSBC, JPMorgan Chase, RBS e UBS“. Infine sette banche “hanno preso degli impegni che portano a ridurre il loro sostegno al settore del carbone, dall’estrazione alla produzione di elettricità: Bank of America, BNP Paribas, Citigroup, Crédit Agricole, Morgan Stanley, Société Générale e Wells Fargo“.