Sono stati 2.234 i sì alla piattaforma rivendicativa della Fiom nel referendum proposto dal sindacato dei metalmeccanici della Cgil nei giorni scorsi nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto.
Un risultato che secondo Donato Stefanelli, segretario generale della Fiom di Taranto, dà “forza e legittimità” alla proposta e “pone i lavoratori dell’Ilva e la proprietà per la prima volta uno di fronte all’altro con pari dignità e con una proposta seria e credibile che non parla solo di dati occupazionali, ma anche di salute e integrità fisica per chi è dentro e per chi è fuori la fabbrica. Abbiamo avuto solo tre giorni di tempo – aggiunge – per contattare e spiegare ai lavoratori la nostra proposta, eppure questa nuova coscienza di sé e del proprio ruolo ha portato ben 2.275 dipendenti Ilva a fermarsi a riflettere su una ipotesi di dialogo con l’azienda basato sulle proposte e non sulla protesta tout court”, spiega Stefanelli.
“In un contesto difficile e di vera e propria emergenza e con una forza lavoro frastagliata a causa di una turnistica molto articolata, gli oltre 2000 che hanno detto siì alla Fiom, sono un dato incontrovertibile. E’ dato oggettivo – continua – di cui non si potrà non tenere conto nella fase successiva di questa delicata e intricata vicenda’, dice ancora il segretario della Fiom di Taranto. Lunedì la piattaforma verrà presentata ufficialmente e la Fiom si aspetta “una convocazione più che istruttoria da parte dell’azienda che dovrà riguardare nuovamente tutti e non solo la Fiom”, sottolinea Stefanelli nel tentativo di ricomporre il tavolo con Fim e Uilm.