La foto effigia l’abbraccio tra Obama e Renzi. E’ allegata ad una mail rimbalzata in questi giorni da un continente all’altro. Vigiliamo, ammonisce l’ignoto estensore. In pratica, la missiva spiega che Barak ha organizzato un viaggio in Italia per incontrare Matteo, il quale avrebbe assicurato la sua partecipazione ad un complotto, del quale non viene fornito alcun particolare, per rovesciare Donald Trump. Nel testo si legge che una parte dei servizi segreti italiani, non meglio identificati, si sarebbe messa a disposizione dell’ex presidente degli Stati Uniti, ma la Cia e l’Fbi, sempre all’erta, venute a conoscenza della congiura hanno ottenuto di far sospendere quattro nostri agenti. Non sono seguite altre informazioni.
Una bufala bella e buona, non nel senso di saporita mozzarella, ma di storia inventata ad arte. Intanto la foto è stata scattata quando Renzi, allora presidente del consiglio, volò oltre oceano per fare visita ad Obama, ancora inquilino della Casa Bianca. Certo, non vanno esclusi successivi incontri segreti oppure è ipotizzabile che altre occasioni (ad esempio i ricevimenti di George Clooney nella sua villa sul lago di Como) possano aver rappresentato il sipario dietro il quale ordire trame internazionali. Ma chi può credere che Renzi abbia conservato un tale potere se non riesce nemmeno ad organizzare una vera fronda per azzoppare Nicola Zingaretti e riprendersi il Pd? I suoi, a partire da Luca Lotti, sono sotto botta: qualche intercettazione è bastata per far esplodere il bubbone delle nomine giudiziarie, come può essere attendibile il coinvolgimento, con un pugno di 007 de’noantri, in una operazione mirabolante tipo quella ipotizzata per rovesciare l’uomo più potente del mondo? E perché Obama cercherebbe l’aiuto di una così sfigata compagnia? Per fare che, poi? Guerrieri hawaiani e vigili fiorentini in marcia verso Washington?
Coma si sa, non conta che una notizia sia vera ma che appaia verosimile. E il complottismo rappresenta l’humus più fertile per le fake news. Non siamo sbarcati sulla luna, gli alieni sono tra noi, i banchieri (usurai ed ebrei) dominano il mondo, gli immigrati sono la massa di manovra del perfido Soros, i vaccini vengono imposti dalle case farmaceutiche, l’omosessualità è una malattia contagiosa, Stalin ha ucciso più gente di Hitler, Mussolini ha fatto tante cose buone, i comunisti sono strumenti ciechi di occhiuta rapina e, dopo averli mangiati, adesso vendono i bambini. Chi più ne ha, più ne metta.
In questo trionfo di balle messe ad arte in circolazione dagli apprendisti stregoni della nuova destra per alimentare paure e lucrare potere, ecco che anche la congiura contro Trump assume una sua dignità. D’altro canto, niente è meglio della denuncia di presunti pericoli contro la volontà del popolo per rafforzare dittatori e aspiranti tali. Senza riandare con la memoria all’incendio del Reichstag che spianò la strada al nazismo o agli attentati che consentirono a Mussolini la promulgazione delle leggi speciali, l’episodio più recente riguarda Erdogan con la violenta reazione per schiacciare lo strano golpe militare che avrebbe dovuto travolgerlo.
Siamo al ribaltamento dei ruoli. Chi vuole la democrazia è un congiurato, chi usa il pugno forte si erge a campione delle masse. E le dottrine liberali sono denunciate come la maschera di oscuri poteri e inconfessabili interessi. Non è Trump a doversi difendere dai sospetti del Russiagate ma sotto accusa finiscono tutti i suoi avversari, comprese le parlamentari democratiche originarie di altri Paesi, indicati come insidiosi nemici degli interessi americani. E allora Obama e Renzi diventano una sorta di novelli Franco o Pinochet pronti a sovvertire un regime regolarmente eletto. Quale terribile ironia! Ecco il veleno inoculato nell’opinione pubblica da mail come quella citata. Una carta in più per il secondo mandato di Donald l’Invincibile.
Marco Cianca