Nuovi criteri di formazione per il personale marittimo a bordo delle navi che fanno scalo nei porti italiani. Il consiglio dei Ministri, su proposta del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha approvato, in sede preliminare, un provvedimento che attua la direttiva Ue, riguardante i requisiti minimi di formazione della gente di mare.
Lo schema di decreto legislativo “innova la disciplina sotto diversi aspetti, con lo scopo principale di assicurare ulteriormente che a bordo delle navi mercantili che effettuano scalo nei nostri porti siano presenti lavoratori marittimi in possesso di idonei certificati di formazione, addestrati e impiegati in aderenza alle disposizioni internazionali in materia di sicurezza della navigazione”.
Il provvedimento interviene, tra l’altro, in materia di enti e di istituti incaricati della formazione degli equipaggi marittimi, “individuando responsabilità e doveri delle compagnie di navigazione che gestiscono le navi e dei comandanti delle navi che impiegano gli equipaggi a bordo”.
Particolare importanza riveste, infatti, “la previsione secondo la quale l’equipaggio deve essere in grado di coordinare la proprie attività nelle situazioni di emergenza, ai fini della sicurezza della navigazione, della prevenzione e del contenimento dell`inquinamento marino”.
Il provvedimento, “anche in aderenza a quanto stabilito a livello comunitario, prevede inoltre un sistema di sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, che nei casi più gravi possono arrivare all’irrogazione di una sanzione amministrativa massima di cinquecentomila euro, volto a reprimere i casi di violazione delle disposizioni previste a tutela della sicurezza della navigazione e dell’ambiente marino, sotto la vigilanza del personale specializzato del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera”.