Sarà un successo per Susanna Camusso la manifestazione di domani mattina a Piazza San Giovanni a Roma. Tutta la confederazione si è messa di impegno perché sia un successo e così sarà. Basti pensare al numero dei pullman presi (si sono rivolti anche all’estero perché quelli italiani erano stati tutti già affittati), o quello dei treni speciali. Per non contare sul numero dei romani, che accorreranno certamente numerosi alla manifestazione. Piazza piena, quindi, bandiere rosse al vento, grande comizio della segretaria generale. Renzi non sarà tanto contento, perché è proprio contro la politica del suo governo che tutto ciò è stato messo in piedi. Ma è difficile che cambi per questo la linea del suo governo. Ha dimostrato più volte di non tenere l’ira del sindacato ed è difficile che ciò accada adesso.
Per questo l’attenzione è tutta rivolta al futuro, a cosa accadrà subito dopo la manifestazione. Si parla di sciopero generale, la Fiom più insistentemente della confederazione, ma è chiaro che ogni mossa dovrà essere ben studiata, perché lo sciopero generale è un punto di arrivo, dopo non c’è nulla altro e quindi bisogna arrivarci calibrando bene ogni passaggio. Perché, appunto, la contrapposizione sarà dura, ma soprattutto lunga. Del resto,la Cgil ha fatto la scelta giusta, perché, una volta preso atto che il tempo della concertazione era davvero finito per sempre, ha deciso la cosa più semplice, riprendere il vecchio mestiere, quello della contrattazione.
La concertazione era una cosa utile, un po’ per tutti, per sindacati e imprenditori perché dava loro ruolo e visibilità, ma anche ai governi che riuscivano a gestire meglio la società complessa nella quale viviamo. Eppure adesso è finita e quindi è giusto tornare alla contrattazione. E quando si vuole contrattare ma la controparte non vuole iniziare, questo si fa, si fa sciopero, si mostrano i muscoli, si cerca di far capire che è meglio vedersi a un tavolo di trattativa che in piazza. La Cgil ha una sua piattaforma rivendicativa, come la si chiamava una volta, ha avanzato richieste precise in tema di occupazione, investimenti pubblici, pensioni e tasse ed è giusto che sostenga queste richieste con i mezzi che ha a disposizione.
E proprio perché si tratta di avviare una contrattazione, è un vero peccato che la Cgilsia in questo momento sola. Perché se i sindacati fossero uniti la loro voce sarebbe più forte e crescerebbero le possibilità di essere ascoltati. La Cisl per ora ha scelto di andare a vedere le carte di Renzi, ha accettato il suo gioco per verificare se bluffa o fa sul serio. E’ evidente che se il dialogo tra sindacato e Renzi, che dovrebbe riprendere nei prossimi giorni, porterà a qualche risultato, si continuerà a trattare, altrimenti tutte e tre le confederazioni si ritroveranno unite.
Ma allora dovranno davvero essere unite, dovranno sostenere le stesse richieste, dovranno cioè avere una linea unica. Cosa che adesso non è, tanto è vero che anche sulla riforma della contrattazione e la rappresentanza, su cui con il Testo unico era stato messo un punto fermo, anche per questo capitolo le divisioni non mancano. Tanto è vero che lo stesso Testo unico è ancora sulla carta, anche per quanto si riferisce alle elezioni delle Rsu, che pure per il sindacato dovrebbe essere la cosa più importante perché senza rappresentanti in fabbrica la forza del sindacato non può che scendere. Per questo forse la cosa migliore sarebbe che le tre confederazioni tornassero a parlarsi, per mettere in piedi una strategia unica. La ripresa del confronto con Renzi, in sua assenza con i suoi ministri, potrebbe essere l’occasione giusta per avviare questo confronto e ritrovarsi assieme per vincere la battaglia dell’occupazione.
Contrattazione
Settimana densa di incontri, alcuni dei quali terminati con la firma di importanti accordi. A cominciare dal caso Electrolux, ove si è giunti alla firma del contratto di solidarietà per lo stabilimento di Forlì e di un’intesa per l’ultrattività del premio di risultato aziendale. Per l’azienda lombarda attiva nella rivalorizzazione dei rifiuti, A2a, è stato siglato l’accordo sul premio di risultato aziendale con valori, al momento oscillanti tra i 750 a 3 mila euro, che i sindacati intendono presto uniformare. È stato inoltre rinnovato il contratto nazionale per gli operai agricoli e florovivaisti che prevede, per il biennio 2014-2015, un incremento salariale mensile del 3,9%. Sul fronte regionale è stato siglato, tra il sindaco di Bagheria e la Spi Cgil di Palermo, un protocollo d’intesa finalizzato alla contrattazione territoriale sui temi del sociale e dell’assistenza integrata. È stata inoltre depositata l’offerta vincolante del gruppo algerino Cevital per l’acquisizione dell’acciaieria Lucchini.
Per quanto si riferisce alle trattative ancora in fase di sviluppo, troviamo la vertenza Nokia Systems and Solutions: a seguito del licenziamento di 110 lavoratori dello stabilimento di Cassina de Pecchi (Milano), la trattativa proseguirà sulla nodo incentivi: 20 le mensilità di incentivo medio offerte dall’azienda, 36 di base quelle richieste dai sindacati. Rimane aperta la partita anche sul caso Meridiana: davanti alla decisione aziendale di procedere con i 1.366 esuberi, il governo ha infatti avanzato una proposta di mediazione basata su tre linee guida: “incentivi alla mobilità volontaria e al pensionamento, possibilità di riassorbimento di parte del personale in Air Italy, riduzione del numero di esuberi”, accettata dall’azienda stessa. Per quanto riguarda la vertenza Eni, questa settimana ci sono stati due incontri. Il primo, riguardante lo stabilimento di Gela, si è concluso con la sottoscrizione di un verbale con cui l’azienda si impegna a presentare, entro il 6 novembre, un nuovo piano industriale che salvaguardi i livelli occupazionali. Il secondo, relativo al sito livornese, ha visto Eni rimandare al prossimo tavolo la decisione sulla vendita o riconversione del sito, mentre il vice ministro De Vincenti ha promesso di convocare a breve un tavolo nazionale sulla Raffinazione.
Esito decisamente negativo, invece, per altre vertenze, come quella delle Acciaierie Speciali Terni. In seguito alla decisione aziendale di ridurre i turni di lavoro in due reparti dello stabilimento, è scattato lo sciopero a oltranza, mentre la presidente della regione Umbria fa notare come l’azienda beneficerà di quasi 7 milioni grazie al taglio Irap previsto nella legge di Stabilità. Vi è poi il caso della multinazionale Unilever, che ha comunicato ai sindacati l’intenzione di chiudere ininterrottamente per due mesi il sito di Caivano (Napoli), avviando, dal 3 novembre prossimo, due mesi di cassa integrazione a zero ore per 854 dipendenti. Infine, dal fronte editoriale, il Gruppo Burgo ha deciso, senza preavviso, di chiudere il sito di Avezzano, mettendo lavoratori e sindacati di categoria sul piede di guerra.
Opinioni
Alla doppia iniziativa della sinistra, che sabato sceglierà tra la manifestazione della Cgil e la convention fiorentina di Matteo Renzi, è dedicata un’analisi di Nunzia Penelope: “Piazza vs Leopolda: le due sinistre all’esame del week end”. E ancora, il giuslavorista Vincenzo Bavaro interviene sul significato dell’introduzione del salario minimo legale e relative ripercussioni sul sistema delle relazioni industriali.
Documentazione
Sul Diario del Lavoro sono disponibili diversi testi di contrattazione: il verbale d’incontro della vertenza Eni sullo stabilimento di Gela; l’accordo di solidarietà firmato per lo stabilimento Electrolux di Forlì; il verbale sull’ipotesi di accordo con Grifa s.p.a. per l’acquisto di Termini Imprese; l’accordo sul premio di risultato per l’A2a; e il rinnovo del contratto nazionale 2014-2017 per gli operai agricoli e florovivaisti. Sono inoltre disponibili numerosi documenti di approfondimento: lo studio di Confcommercio sull’indice del costo dell’elettricità per il settore terziario e la nota, della stessa Confcommercio, sulla legge di Stabilità; il sondaggio realizzato da Tecnè sulla politica economica del governo e sulla manifestazione della Cgil nazionale del 25 ottobre; la lettera di Susanna Camusso agli iscritti Cgil, un appello alla stessa manifestazione; il testo della Cisl presentato in audizione alla Camera su disegno di legge delega in materia di lavoro n° 2260; la lettera inviata dalla Commissione Ue al ministro dell’Economia Padoan sulla manovra finanziaria del governo; il testo della Legge di Stabilità 2015; e la relazione d’apertura al XXIX Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, del presidente Marco Gay.