Salute e sicurezza, attenzione alla famiglia, politiche di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, ma anche servizi e convenzioni. Questi i temi principali sui quali da anni lavora la Nestlè Italia per valorizzare le diverse professionalità e accrescere la competitività dell’azienda.
La filosofia di base, spiega il responsabile delle relazioni industriali, Gianluigi Toia, è quella di avere persone che “lavorano bene, senza sprechi,mantenendo alta la qualità” e per fare questo è necessario “coinvolgerle e motivarle al proprio lavoro”.
Per rendere l’azienda “attrattiva”, capace cioè di attrarre i migliori talenti aiutandoli a sviluppare le loro potenzialità, e per dare una risposta alla crisi Nestlè da anni lavora sullo sviluppo del welfare aziendale e sul miglioramento della qualità del lavoro.
Tra le misure di welfare più riuscite, a causa della loro effettiva utilità, vi è sicuramente la presenza di asili nido. Nestlè Italia infatti ne ha costituiti due, il primo a Milano 6-7 anni fa e l’altro a Perugia recentemente. Gli asili sono gestiti da società esterne specializzate e hanno la duplice valenza di offrire un servizio ai dipendenti con figli, a costi molto bassi, e di essere aperti al territorio, ossia rivolti anche a quelle famiglie che, pur non avendo rapporti di lavoro con l’azienda, chiedono di poter mandare i propri figli all’asilo aziendale a causa della carenza di strutture pubbliche.
Misure rivolte alla cura dei figli, all’attenzione alla famiglia e alla conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro, sono quelle che trovano più riscontro tra i dipendenti. Tra i servizi innovativi offerti dall’azienda c’è il programma 90 giorni che permette ai dipendenti di portare i figli in azienda in quei periodi in cui le scuole sono chiuse ma i genitori lavorano. Il servizio prevede che i figli siano presi in cura da personale specializzato, anche solo per un giorno, che si occupa di organizzare attività ricreative. Questo servizio è stato molto apprezzato dai dipendenti, ha spiegato Toia, con effetti positivi sul clima aziendale.
Diverse risorse sono state dedicate al fine di promuovere la conciliazione dei tempi di vita con quelli professionali. Oltre al “telelavoro” che permette di lavorare prevalentemente da casa, si è aggiunto uno strumento nuovo: il “lavoro agile”, una forma meno strutturata del telelavoro, che permette attività più occasionali, di breve durata.
Alle madri fino al terzo anno d’età del figlio e alle persone con gravi problemi di salute o con persone a carico è stato riconosciuto il diritto di passare da un orario full a uno part time.
Tra gli altri servizi offerti la banca ore che permette di avere una flessibilità di orario e il congedo paterno in occasione della nascita di un figlio, che da un giorno previsto dal contratto è salito a quattro giorni retribuiti. Infine convenzioni e servizi alla persona, quali lavanderia, palestra, sconti per viaggi, noleggio auto, visite mediche, tutti dovuti alla capacità contrattuale dell’azienda.
Nestlé Italia inoltre per implementare ulteriormente la parte del contratto dedicata al welfare aziendale, ha destinato risorse a iniziative di “ascolto”, col fine di raccogliere le priorità dei lavoratori e capire come costruire i successivi programmi di welfare. In particolare si intende procedere con questionari e successivamente costituire focus group di approfondimento che mettano in luce le diverse esigenze dei lavoratori.
Sviluppare il welfare aziendale, spiega Toia, è importante per una serie di motivi. Da quello più strettamente d’interesse aziendale di offrire servizi che rendano l’azienda più competitiva, capace di trattenere talenti e valorizzare le persone. Un impegno sul welfare permette anche di rendere più fluido il dialogo con il sindacato e di trovare accordi con le Rsu abbassando il livello di conflittualità in azienda. In ultima analisi c’è anche la volontà di dare un’immagine positiva dell’azienda. Per questo, ha sottolineato Toia, è molto importante inserire il welfare aziendale nelle normali relazioni industriali, dal momento che non è un costo che deve essere tagliato in questo momento di crisi ma un investimento per il futuro. Se l’obiettivo è chiaro, ha concluso, il beneficio è superiore all’economia di breve periodo.