Nell’Unione europea più della metà delle imprese sono innovative. Lo rileva un’indagine dell’Ufficio europeo di statistica relativa agli anni dal 2006 al 2008.
Al top è la Germania con l’80% delle imprese considerate innovative, contro una media Ue del 51,6%. L’Italia è poco sopra la media con il 53,2%. Fanalini di coda sono le imprese lettoni (24%), polacche (28%) e ungheresi (29%). La Francia è al 50,2%, mentre la Spagna sotto la media Ue si ferma al 43,5% e la Gran Bretagna al 45,6%. Buona invece la performance delle imprese di Belgio e Portogallo (58% le innovative), così come di quelle lussemburghesi (65%).
Tra le imprese che hanno avuto attività innovative, rileva Eurostat, il 34% ha cooperato con altre industrie, università o istituti pubblici di ricerca, mentre il 66% ha utilizzato solo risorse interne. Le imprese italiane (16%) sono tra quelle che hanno avuto decisamente una scarsa cooperazione con soggetti terzi.
Sono poche in tutta l’Ue (11%) le imprese innovative che hanno avuto rapporti con un partner in un altro Stato membro. Bassa la percentuale in Italia (4%), ma anche in Germania (7%). Svezia e Finlandia (11% ciascuno) hanno cooperato con partner americani, ma anche con quelli di India e Cina (7% ciascuno). In questo caso la percentuale delle imprese italiane si ferma all’1,3% per la cooperazione con partner Usa e allo 0,8% con quelli di Cina e India, contro una media Ue rispettivamente del 3,2% e dell’1,8%. (LF)
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