Nasce ‘Agrinsieme’, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che comprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). L’accordo interassociativo è stato raggiunto oggi nel corso di una riunione congiunta dei Consigli direttivi delle cinque organizzazioni. Non c’è la Coldiretti, ma i presidenti delle cinque sigle hanno spiegato, nel corso di una conferenza stampa, che l’organizzazione “si è autoesclusa”.
“Una parte assai significativa del mondo della rappresentanza agricola unifica le strategie e si propone come interlocutore nei confronti della politica”, hanno illustrato Politi, Guidi, Gardini, Luppi e Buonfiglio. Agrinsieme, hanno sottolineato i presidenti, “rappresenta un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo, ed è portatore di un nuovo modello di rappresentanza. Il coordinamento integra, infatti, storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro. Agrinsieme rappresenta, pertanto, un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni hanno realizzato e continueranno a realizzare autonomamente”.
Il coordinatore della nuova Rete sarà uno dei cinque presidenti a rotazione a partire da Giuseppe Politi numero uno della Cia. “In Agrinsieme – ha chiarito il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi “non comanda nessuno”.
Agrinsieme, hanno spiegato ancora, lavorerà per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il programma economico partirà su diverse aree territoriali e anche sulla base di una progettazione che le stesse imprese stanno prefigurando attraverso iniziative di rete e di aggregazione.
La strategia sindacale coordinata di Agrinsieme avrà una ricaduta anche sulle politiche locali e settoriali dal momento che si realizzeranno coordinamenti territoriali e per singole filiere produttive.
Il primo programma di lavoro è suddiviso in quattro punti: politiche di rafforzamento dell’impresa, semplificazione burocratica, politiche di corretta gestione delle risorse naturali (suolo e acqua) e aggiornamento del quadro normativo di riferimento.