Quando il periodo triennale della decontribuzione sarà terminato, bisogna ripensare in modo più strutturale al taglio degli oneri contributivi che gravano sul costo del lavoro. Senza, ovviamente, riduzione delle prestazioni sociali o dei diritti pensionistici presenti o futuri. Lo ha annunciato il sottosegretario Tommaso Nannicini, nel corso di una intervista video al Corriere della sera. Gli sgravi contributivi introdotti nel 2015, ha ricordato Nannicini, durano infatti per soli tre anni e quelli che partono nel 2016 sono inferiori o solo biennali. Ma quello che conta è dare un orizzonte alle imprese oltre questo periodo. Dice Nannicini: “Lì si apre la partita del taglio strutturale del nucleo contributivo per il lavoro a tempo indeterminato. Dobbiamo fare in modo che sempre e per tutti i contratti a tempo indeterminato pesino meno in termini di costo del lavoro”.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio manda poi anche un segnale alle parti sociali: sulla riforma della contrattazione, per sviluppare gli accordi decentrati a livello territoriale o d’impresa, hanno tempo. “Ma il tempo non è infinito” , dice Nannicini. Il governo ha massimo rispetto per il ruolo di sindacati e Confindustria, aggiunge, ma potrebbe intervenire se non emergerà un accordo le parti.