“Persiste il silenzio sul futuro della banca e del gruppo Monte dei Paschi di Siena e dei suoi 21mila dipendenti”. Lo scrivono in un comunicato stampa unitario le segreterie sindacali di coordinamento nazionale di Banca Monte dei Paschi di Siena (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin). “Le organizzazioni sindacali – prosegue il comunicato – hanno sempre sostenuto il ruolo determinante svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori, che si sono spesi nella perdurante criticità aziendale per offrire un servizio essenziale al Paese e sono consapevoli del ruolo di sostegno all`economia che la banca è chiamata a svolgere, soprattutto in questo periodo emergenziale”.
“Per queste ragioni, in questi mesi abbiamo chiesto allo Stato, azionista di maggioranza a far tempo dal 2017, di farsi garante del necessario e non più rinviabile percorso di normalizzazione e risanamento della banca attraverso un percorso che impegni il ministero dell`Economia e delle Finanze a negoziare il superamento dei vincoli imposti dai regolatori europei, anche prolungando il termine di permanenza dello Stato nel capitale della Banca sino all`effettivo rilancio del Gruppo”, si aggiunge.
Al nuovo Governo in carica, le organizzazioni sindacali di Mps intendono ribadire “la necessità di aprire una sede di confronto negoziale utile a portare il contributo del sindacato verso una soluzione che consenta la stabilità e continuità aziendale di tutto il gruppo”. In occasione dell’assemblea degli azionisti odierna, i sindacati chiedono quindi di aprire un confronto negoziale con il Governo “sul futuro della banca, del Gruppo e dei 21.000 dipendenti che aspettano risposte”.
E.G.