Accordo sulla produttività senza la Cgil. Al termine dell’incontro tra governo e parti sociali a Palazzo Chigi, la confederazione guidata da Susanna Camusso ha confermato la propria contrarietà a un provvedimento che, ha spiegato la segretaria nel corso del vertice, svuota di contenuto il contratto nazionale e penalizza il potere d’acquisto dei salari. Con questo accordo, ha detto Camusso nella conferenza stampa seguita all’incontro, “si determina una riduzione dei salari reali, e questo in una stagione in cui la crisi già sta riducendo le disponibilità economiche dei più deboli”. Camusso ha precisato che non c’è lo spazio nemmeno per una successiva adesione della Cgil. Malgrado la mancata adesione della confederazione di Corso Italia, il prermier Mario Monti si è dichiarato molto soddisfatto per l’intesa, così come tutti i firmatari. Salgono da 1,6 a 2,1 i miliardi messi a disposizione dall’esecutivo per finanziare gli sgravi fiscali sul salario di produttività.
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