Il governo ha garantito che non ci sarà un ulteriore aumento dell’Iva e che le risorse necessarie per non far scattare l’aumento verranno da tagli alla spesa. E’ quanto emerso oggi nel corso dell’incontro tra esecutivo e associazioni imprenditoriali sull’argomento della crescita economica.
“Oltre allo spread sugli interessi sui titoli di stato, che incide negativamente sul costo del credito e sugli investimenti delle imprese, assume grande rilievo lo spread di produttività, che altrettanto pesantemente incide sulla capacità competitiva aziendale”, ha spiegato Monti alle imprese, chiedendo loro un rafforzamento della contrattazione di secondo livello e del legame tra salari e produttività, punto sottolineato anche dalle raccomandazioni del Consiglio europeo di fine giugno. Su questo capitolo, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “non sono ancora riscontrabili significativi passi avanti”, che si potrebbero fare ad esempio con l’attuazione dell’accordo del 28 giugno 2011.
Il governo “già dai prossimi provvedimenti – si legge in una nota di Palazzo Chigi -, continuerà a intervenire su fattori di contesto fondamentali per la produttività e la competitività delle imprese come le infrastrutture (per cui si punta a sbloccare investimenti per un totale di 50 miliardi di euro entro fine legislatura), l’innovazione e la ricerca (con i prossimi provvedimenti sull’Agenda Digitale), la semplificazione fiscale e l’efficienza della macchina giudiziaria”.
“Molto della sorte dei lavoratori, degli imprenditori e del Paese” è nelle mani delle parti sociali italiane “e non solo e non tanto nelle mani del governo”, ha aggiunto sottolineando che finora “poco è stato fatto in materia di costo del lavoro per unità di prodotto, innovazione nei meccanismi di determinazione di salari, recuperi di produttività, tutte cose che sono fondamentali per rendere più competitiva l’economia italiana”.
Per questo “è necessario che le parti sociali trovino un terreno di dialogo comune per intervenire sui fattori di produttività di ogni singola impresa, quali ad esempio gli interventi microeconomici, la formazione professionale, l’affermazione dell’apprendistato come principale strumento di contrasto della grave disoccupazione giovanile, e l’attivazione di contratti di solidarietà espansiva, che combinano cioè il lavoro di giovani e anziani”.
I commenti da parte delle associazioni datoriali sono stati positivi: “Abbiamo riscontrato un clima costruttivo”, ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. “I ministri competenti – ha aggiunto – hanno risposto in maniera puntuale e può essere l’avvio di un colloquio che ci auguriamo possa continuare”. Squinzi, poi, si è soffermato sulla crisi dell’industria farmaceutica, ricordando che “è stata oggetto negli ultimi mesi di numerosi provvedimenti che l’hanno depotenziata. Questo settore è strategico per il Paese, perché fa ricerca e innovazione, invece che penalizzato va sostenuto”.
Il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, ha spiegato che il governo si è impegnato a non far scattare l’aumento dell’Iva nel 2013 e a far sì che la delega fiscale sia approvata entro l’anno.
Il prossimo incontro, questa volta con le organizzazioni sindacali, è previsto l’11 settembre.