Il diario del lavoro ha intervistato il responsabile delle relazioni industriali di WINDTRE, Marco Mondini, per fare il punto sul modello ibrido presente nel gruppo, i rapporti con il sindacato e analizzare le prospettive per il futuro delle Tlc.
Una recente ricerca dell’Inapp ha certificato un rallentamento nell’impiego del lavoro da remoto. In WINDTRE, invece, si tratta di una modalità consolidata. Mondini che cos’è oggi, per voi, lo smart working?
Lo scorso autunno, la nostra azienda ha confermato un modello ibrido di smart working, realizzato grazie a un Accordo con le Organizzazioni sindacali durante la pandemia, che ora è divenuto strutturale. Ai dipendenti è garantito un elevato livello di flessibilità, non sono previsti, infatti, limiti minimi o massimi di presenza nelle sedi aziendali, ma allo stesso tempo vengono richieste responsabilità individuale nella gestione della prestazione lavorativa e focalizzazione sugli obiettivi. Questo modello ha dato modo alle nostre persone di avere una migliore gestione dei tempi di vita e di lavoro ed è, in prospettiva, estremamente attrattivo per le nuove risorse. L’Accordo, poi, prevede alcune occasioni per le quali il lavoro in presenza è da valorizzare: dalla formazione al team building, dal coaching agli staff meeting di funzione. Sono i nostri people manager a trasmettere l’importanza e le motivazioni che rendono questi momenti un’importante opportunità d’interazione sociale e relazionale e un fattore di accrescimento professionale, rappresentando al tempo stesso uno stimolo all’inclusione lavorativa e al senso di appartenenza aziendale. In altri termini, venire in ufficio non è un obbligo, ma un valore aggiunto.
Quanto è importante la formazione, anche per attuare un modello ibrido come il vostro?
La formazione è uno strumento centrale, non solo per gestire al meglio i nuovi modelli lavorativi, ma anche per governare le sfide del settore. Abbiamo avviato corsi per le competenze e la cultura digitale e lo sviluppo sia delle skill tecniche sia di quelle soft e trasversali, attivati anche grazie al fondo nuove competenze. Nell’Accordo sullo Smart Working è espressamente previsto un vero e proprio diritto alla formazione individuale di quattro ore al mese, in costanza di orario di lavoro.
Con quali mezzi l’azienda è intervenuta per aiutare i propri dipendenti a contrastare il caro vita?
Nel 2022 l’azienda ha previsto un bonus di 200 euro per pagare il costo dei carburanti e un ulteriore bonus di 300 euro in Welfare per diverse tipologie di spesa. Non bisogna poi dimenticare altre forme di Welfare che WINDTRE mette a disposizione delle proprie persone (non necessariamente quale erogazione economica), ad esempio le convenzioni per l’energia elettrica, le consulenze mediche e fisioterapiche on line, i corsi di well-being, lo school reward per i figli dei dipendenti, il contributo per gli asili nido e scuole dell’infanzia, etc.), oltre al Premio di risultato.
In che stato di salute si trovano le Relazioni Industriali in WINDTRE?
Le relazioni industriali in WINDTRE godono di buona salute. Il rapporto coi sindacati si basa sul confronto trasparente e costante, in cui sono condivise informazioni puntuali e strategiche che consentono alle parti di addivenire ad intese utili allo sviluppo aziendale e ai lavoratori. Ne sono un esempio gli Accordi relativi allo Smart Working, al Premio di risultato, al Welfare, al Fondo nuove competenze, all’isopensione e ai piani di riqualificazione e gestione delle efficienze degli ultimi anni. Tutti possibili grazie al contributo del Sindacato. Il 2023 sarà un anno importante, in cui il Settore dovrà affrontare una trasformazione competitiva inevitabile e il rinnovo del Contratto collettivo nazionale, sarebbe molto positivo, pertanto, che le Organizzazioni sindacali confederali superassero e risolvessero alcune frizioni ancora esistenti tra di loro, perché un’azione condivisa da tutti fa bene sia alle imprese sia ai lavoratori.
Secondo lei che cosa serve per un pieno sviluppo delle Tlc?
Le telecomunicazioni sono l’infrastruttura sulla quale corre e si snoda lo sviluppo economico dell’Italia. Affinché il Piano nazionale di ripresa e resilienza sia un’effettiva occasione per portare il Paese nel futuro e azzerare il digital divide, gli operatori devono essere accompagnati e sostenuti dalle istituzioni nel continuo sforzo che è loro richiesto per supportare gli investimenti nelle reti di ultima generazione, fondamentali per la trasformazione digitale e la competitività delle nostre imprese. Una misura prioritaria è senz’altro rappresentata dall’adeguamento dei limiti elettromagnetici agli standard europei: gli attuali livelli sono infatti un ostacolo al pieno sviluppo del 5G. Inoltre, il settore delle Tlc non gode di alcun trattamento agevolato in termini di IVA, viene applicata una tassazione al 22%, mentre quella in vigore sulle altre utilities è al 10%. L’applicazione di un’aliquota agevolata potrebbe portare a un recupero di marginalità per le società di Tlc, così come la possibilità di essere riconosciute tra le aziende energivore.
Tommaso Nutarelli