“I dati globali diffusi dall’Istat sono fuorvianti perché non rappresentano la reale situazione retributiva dei lavoratori italiani, assai più grave di ciò che appare dalle rilevazioni, e le differenze tra comparto pubblico e privato”. Così Nazzareno Mollicone, segretario confederale dell’Ugl, commenta i dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica riguardanti le retribuzioni in Italia. “Occorre osservare innanzitutto che quei dati si riferiscono al 2008 – continua il sindacalista – e quindi non tengono conto né del blocco dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego né, al contrario, dei rinnovi intervenuti nel frattempo nel settore privato”.
Per il sindacalista però “anche il comparto privato non può essere considerato come un tutto unico, in quanto le differenze tra i diversi settori di attività sono enormi, e si passa dai 53.000 euro della finanza ai 16.000 euro della ristorazione e, per di più, le retribuzioni più elevate si riferiscono a settori con pochi addetti”.
“In effetti – conclude Mollicone – si tratta di una media tra dati molti disomogenei ed ormai superati. Essa, quindi, non può essere usata per colpevolizzare ancora il pubblico impiego, facendolo apparire come privilegiato”. (LF)
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu