Fim, Uilm, e Fismic torinesi hanno presentato oggi la loro proposta per lo stabilimento di Mirafiori.
Bruno Vitali, segretario nazionale della Fim, quale è la vostra proposta?
Dato che ci sono parecchi lavoratori a cui mancano solo tre anni per ottenere la pensione e che hanno ridotte capacità lavorative a seguito dei molti anni passati in fabbrica, proponiamo di utilizzare la legge sulla mobilità per concludere il rapporto di lavoro con tutti gli operai che possono usufruirne e sostituirli in gran parte, anche se non tutti, con giovani.
I nuovi assunti dovranno avere un contratto a tempo indeterminato?
Dovranno entrare con un contratto di apprendistato. In Fiat grazie a un accordo con i sindacati solamente il 5% dei contratti di questo tipo può non essere confermato alla fine del periodo di apprendistato. La legge nazionale al contrario fissa questa franchigia al 30%.
Chiedete anche di portare il periodo per ottenere la mobilità in vista della pensione da tre a quattro anni.
Sì, la legge già lo prevede per le regioni del Sud in crisi. Visto lo stato del settore chiediamo che questa norma sia applicata anche per Mirafiori e più in generale per il settore.
Ne avete già parlato con il governo?
No, ne parleremo domani alla tavolo con il governo. In caso non fosse d’accordo andremo avanti seguendo la regola dei tre anni.
E con Fiat ne avete discusso?
Non ufficialmente, solo qualche “pour parler”. Certo l’azienda dovrà mettere a disposizione delle risorse per la mobilità se no non si andrà molto lontano.
La Fiom non ha dato un giudizio positivo sulla vostra iniziativa.
Ultimamente coinvolgere la Fiom nelle trattative è diventato estremamente difficile.
Luca Fortis